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Pubblicato il 07 February 2019 alle 17:18
Olbia, 07 febbraio 2019 - Prezzo del latte troppo basso, remunerazione assente, costi che non si coprono, lavoro durissimo e tanti animali a cui badare. Che fare? Se lo sono chiesto tante volte, in questi anni, i pastori sardi e questa volta la loro lotta è salita di livello. Se ieri è stato il giorno dell'intimidazione ai danni di un trasportatore di latte che è stato costretto a versare il suo carico di 10mila litri nelle campagne di Villacidro, oggi è il turno delle proteste pacifiche: la rete, questa mattina, è stata invasa da filmati in cui i pastori aprono le cisterne e buttano via il frutto del loro lavoro e della vita dei loro animali.
L'hashtag che unisce questi filmati è #uniticonnando. I video sono tutti virali: c'è chi ha collezionato 700 condivisioni, chi 1500, chi 200 e chi 800. In rete non si parla d'altro. In questa protesta c'è anche un altro risvolto, perché non tutti i pastori - giustamente - ritengono corretto buttare via il latte: e così, eccoli tornare all'antico e produrre autonomamente il formaggio. C'è chi, inoltre, si offre per accogliere il latte invenduto per trasformarlo affinché non venga sprecato.
Riguardo il fatto di Villacidro, vi è un'indagine aperta dei Carabinieri: secondo quanto raccontato dal trasportatore, questo sarebbe stato bloccato da due uomini con il volto coperto e sarebbe stato minacciato con delle spranghe. Una volta fatto scendere, il trasportatore è stato costretto a versare il suo carico di latte, mentre uno di malviventi lo costringeva a filmare. Il movimento dei pastori si è chiaramente dissociato da questo evento: da sempre si tratta di un movimento pacifico che mai userebbe violenza.
"Si tratta di un atto deprecabile da condannare con forza, una gravissima intimidazione che offende la civile convivenza. Questo il messaggio che giunge da tutti i partecipanti al Tavolo: Assessore dell'Agricoltura, Oilos, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, AGCI Sardegna, Confcooperative, Legacoop, Confindustria, Cooperativa Allevatori Ovini, Consorzio Tutela Pecorino Romano, Consorzio Tutela Pecorino Sardo, Consorzio Tutela Fiore Sardo, Banco di Sardegna, Sfirs, Fidicoop e ASPI. Episodi del genere appartengono a logiche criminali e nulla hanno a che vedere con le regole della democrazia e della dialettica: questa la posizione di tutti i protagonisti del Tavolo Latte che in queste settimane sono impegnati a risolvere le difficili problematiche che investono il comparto", si legge in una nota stampa della Regione.
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