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Cronaca

Presentato in Provincia il libro di dedicato ai “Balari” di Giuseppe Mattioli

Presentato in Provincia il libro di dedicato ai “Balari” di Giuseppe Mattioli
Presentato in Provincia il libro di dedicato ai “Balari” di Giuseppe Mattioli
Olbia.it

Pubblicato il 12 April 2013 alle 18:27

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Il libro “I Balari”, primo e unico volume sul popolo che visse nel Monte Acuto all’epoca dell’Impero Romano, è un’accurata raccolta dei contributi di oltre 60 studiosi, ma in particolare di quello di Silvio Mattioli, padre di Giuseppe, l’autore, che su questo argomento raccolse un gran mole di documenti e fu confortato nel 1965 dalla scoperta straordinaria di un cippo romano che attestava, al confine tra Olbia, Monti e Telti, proprio la presenza nell’antichità di questi abitanti.

La pubblicazione, edita da Taphros, è stata presentata oggi in Provincia dallo stesso Giuseppe Mattioli, dall’archeologo Rubens D’Oriano, che ha scritto la prefazione, e dall’Assessore provinciale alle Attività Produttive Quirico Sanna.

Mattioli ha spiegato come è nata l’idea di pubblicare un volume su una popolazione della quale si è parlato pochissimo, ma che è ben presente nelle fonti storiche di ogni epoca: il libro vuole essere un omaggio al padre, infaticabile ricercatore, stimato studioso e uomo di cultura, oltre che professore e preside apprezzato.

“La prima parte – ha spiegato Mattioli – è fatta di notizie storiche tratte prevalentemente dai lavori di papà, poi tutte le notizie sui Balari pubblicate nel corso degli anni dagli studiosi e dai docenti universitari di fama, tra questi Lilliu, Moravetti e tanti altri. Ho inserito anche lo studio di uno spagnolo che di cognome faceva appunto Balari e che mosso dalla curiosità portò avanti una ricerca che di fatto è simile a quella curata da mio padre”.

“La Provincia intende sostenere la distribuzione di questo libro nelle scuole – ha spiegato l’Assessore Sanna - per continuare a curare quel filone che l’Amministrazione sta portando avanti, mirato alla ricerca delle identità storiche e culturali di questo territorio, destinate alle giovani generazioni e non solo, per costruire il futuro infatti è fondamentale conoscere bene il nostro passato”.