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Presentato in Provincia il libro “Fonetica storica del gallurese e delle altre varietà sardo-corse”

Presentato in Provincia il libro “Fonetica storica del gallurese e delle altre varietà sardo-corse”
Presentato in Provincia il libro “Fonetica storica del gallurese e delle altre varietà sardo-corse”
Olbia.it

Pubblicato il 04 June 2012 alle 16:47

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Un’opera dettagliatissima, che esamina non solo la diffusione della lingua gallurese sul territorio sardo e il nord dell’isola in particolare, ma ne traccia anche la storia individuandola come “l’incontro tra il corso ed il sardo”. Il libro del professor Mauro Maxia “Fonetica storica del gallurese e delle altre varietà sardo-corse”, presentato oggi al pubblico in Provincia, nel corso di una conferenza stampa, diventa pietra miliare per gli studi linguistici, punto di riferimento a pieno titolo per studiosi, scuole ed istituzioni.

Oltre all’autore, erano presenti all’incontro con i giornalisti il professor Massimo Pittau, emeritodi linguistica sarda all’Università di Sassari che ha illustrato i contenuti della ricerca, il Presidente della Provincia Fedele Sanciu, il Vicepresidente nonché assessore alla Cultura Giovanni Pileri, e i componenti della commissione Cultura, guidata dal consigliere Quirico Sanna, che hanno seguito il progetto nella sua evoluzione.

“La Provincia Olbia Tempio –ha spiegato il PresidenteSanciu – nell’ottica della valorizzazione delle connotazioni della sua comunità , ha intrapreso un percorso di recupero delle tradizioni e della storia. Ne sono esempi le opera biografiche già pubblicate dedicate all’onorevole Giacomo Pala e al maestro-studioso Francesco De Rosa, sul solco delle quali si inserisce l’opera del professor Maxia, ulteriore fondamentale contributo per la trasmissione della conoscenza verso tutti i galluresi e le giovani generazioni in particolare”.

“La Gallura ha rappresentato in ogni tempo un punto di passaggio e di arrivo, caratterizzata dall’insediamento di genti differenti tra loro, che seppero dare vita ad una comunità dalle caratteristiche peculiari rispetto alla generalità dei sardi. Questadiversità si manifesta con maggiore evidenza nell’idioma, o lingua, utilizzata dalle popolazioni galluresi”.

“Questo libro – ha concluso Sanciu – è il modo più concreto per dare dignità alla lingua gallurese ed al significato che essa ha per la nostra comunità. Rivendicando l’esistenza e l’utilizzo della nostra lingua infatti, battaglia che porteremo anche a livello legislativoregionale, ribadiamo la naturale vocazione di un territorio che oggi, come nel passato, accoglie genti diverse e che nel confronto, riscopre la propria identità culturale ed economica”.

“Quello di Maxia e' stato un lavoro minutissimo – ha detto il prof.Pittau - paese per paese, rione per rione, corredando il libro con cartine dettagliate, individua in maniera micrometrica la diffusione del gallurese nel nord Sardegna”.

“Non troviamo solo una semplice descrizione, ma la storia della lingua, il libro può diventare la base per lo studio del gallurese così comeLa fonetica storica del sardo , una delle opere più belle sulle lingue neolatine, scritto da M.L. Wagner,è stato testo fondamentale per lo studio della lingua sarda”.

Dopo il Prof. Pittau che in apertura ha espresso una netta opinione in difesa della provincia Gallura, “ci sono ragioni storiche, culturali, etniche e linguistiche che dimostrano che la Provincia Gallura deve esistere e continuare ad esistere”, ha preso la parola l’autore del libroMauro Maxia.

“Mi sono sforzato di preparare uno strumento utile per gli studi futuri – ha concluso l’autore - ispirandomi al libro di Wagner sul sardo e a quello di Gerhard RohlfsGrammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti , esaminando tutte le varianti dialettali del Nord dell’isola, non solo il gallurese quindi, ma anche ilsassarese, il maddalenino, e così via. L’introduzione è dedicata al corso perché il gallurese, che ha una struttura morfologica di tipo corso, è il frutto dell'incontro tra il corso e il sardo, un fenomeno che avviene, e continua, da circa 7 secoli circa”.