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Porto Rotondo, festeggiamenti per i 50 anni: lezione sull'arte di Sgarbi

Porto Rotondo, festeggiamenti per i 50 anni: lezione sull'arte di Sgarbi
Porto Rotondo, festeggiamenti per i 50 anni: lezione sull'arte di Sgarbi
Angela Galiberti

Pubblicato il 24 June 2014 alle 10:13

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Porto Rotondo (Olbia), 24 Giugno 2014 – I festeggiamenti per i primi 50 anni di Porto Rotondo, il borgo olbiese voluto dai conti Donà dalle Rose, sono iniziati ufficialmente sabato scorso con una conferenza sull'arte portorotondina tenuta dal critico Vittorio Sgarbi. L'evento si è svolto all'interno della piccola chiesa di San Lorenzo, un concentrato magnifico di ingegno e di opere d'arte più volte vantato dal famoso critico italiano. Per Vittorio Sgarbi, Porto Rotondo è una pietra miliare nella storia dell'architettura italiana. “Fino al 1959 abbiamo costruito 12 milioni di edifici. Dal '60 ad oggi ne abbiamo innalzati altri 13milioni. Abbiamo sovrastato il nesso tra la natura e l'architettura – ha detto Sgarbi –. L'architettura italiana era il compimento dell'uomo rispetto a quello che ha costruito Dio, ma dopo il fascismo tutto questo viene travolto. L'abusivismo diventa poesia, mentre gli scempi vengono autorizzati. Porto Rotondo è una delle poche testimonianze degna di considerazione dopo l'Eur. Porto Rotondo è un luogo dove viene reso fruibile un posto selvaggio”. Per Vittorio Sgarbi, l'aspetto più importante del borgo olbiese è sicuramente l'aspetto artistico. Qui l'Arte ha trovato una dimensione nuova, probabilmente l'unica dimensione che dovrebbe avere. Gli artisti plasmano il luogo, legando le loro opere alla natura. Sgarbi sottolinea la scelta dei materiali utilizzati per costruire Porto Rotondo e le sue opere: granito, legno, vetro. Materie prime, materie pure, materie che grazie alla mano dell'artista acquistano una nuova dimensione. “Il genio di Porto Rotondo – ha detto Vittorio Sgarbi – sono i materiali puri. Il granito, il legno e il vetro. Materiali puri coerenti con la natura. Gli artisti hanno inventato forme nuove con materiali antichi”. Sgarbi ha posto l'accento sulla struttura architettonica di Porto Rotondo, così poeticamente simile alla Venezia dei Donà dalle Rose, ma anche sulla sublime morbidezza della chiesa di San Lorenzo e delle opere in essa custodite, come la spettacolare volta in legno di Ceroli.