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Port Authority, Carzedda: ho scelto i migliori

Port Authority, Carzedda: ho scelto i migliori
Port Authority, Carzedda: ho scelto i migliori
Angela Galiberti

Pubblicato il 13 June 2013 alle 17:55

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Olbia – La guerra per la guida dell'Autorità portuale del Nord Sardegna approda, a passi felpati, nell'aula consiliare di via Nanni. E' il Partito democratico, guidato in consiglio provinciale da Antonio Perinu, a interrogare il presidente vicario Pietro Carzedda sulla terna scelta dalla Provincia di Olbia-Tempio. “Vogliamo sapere – ha detto in aula il capogruppo Perinu – quali criteri avete seguito per la scelta dei tre nomi, visto che non esiste nessun regolamento ad hoc ma solo una legge statale”. “Non appena pervenuta in Provincia la richiesta del Ministero dei Trasporti, arrivata in data 16 Maggio 2013 – ha dichiarato all'aula il presidente vicario Carzedda – ho iniziato le consultazioni con tutti i gruppi del consiglio provinciale, anche con il suo. Nel contempo, sono arrivati sul mio tavolo i curricula di sei persone: Balata, Satta, Chiafitella, Acciaro, Chessa, Sanciu”. “A quel punto – ha continuato Carzedda – ho ritenuto opportuno scegliere e me ne assumo tutte le responsabilità. Ho indicato i nomi migliori, persone di valore. Piro è stato un grande presidente e mi auguro che il prossimo sia un gallurese. Il Ministro sceglierà anche in base al peso istituzionale”. La replica di Perinu è stata immediata. “Mi associo anche io al giudizio sul valore delle persone da lei indicate – ha risposto Perinu – ma noi abbiamo chiesto altro. La domanda è: sono adatte ad occuparsi di trasporti e portualità? Non possiamo ritenerci soddisfatti della sua risposta. Perché la valutazione doveva essere fatta non sul profilo politico, ma su quello tecnico”. A questo punto a microfoni spenti, arriva la controreplica piccata di Carzedda: “Io sono soddisfatto”. “Lei è solo oggi, presidente” ha sussurrato come risposta Perinu. “No, solo sarà lei. Io i nomi li ho tutti e ce li ho qui e non li sto rendendo pubblici. ” chiosa Carzedda infilando un foglietto nel portafoglio. Un dialogo cifrato, un classico “dico senza dire”. Ma questo scambio anagrammi politici non è stato l'unico pezzo forte della mattinata sull'argomento. Persino Gigi Carbini, ex capogruppo Pdl ed ex azzurro, ha voluto dire la sua qualche minuto prima dell'approvazione dello schema di spesa riferito all'avanzo di bilancio. “Noi dobbiamo smetterla di piegarci alle logiche tribali, non dobbiamo fare la campagna elettorale a Cappellacci o Pili – ha detto con voce ferma Carbini – anche lei presidente Carzedda non dovrebbe piegarsi, lei può avere ancora un futuro politico”. Dove voleva arrivare Carbini? Semplice: alla nomina della Port Autority. “Se fossi stato Sanciu o Satta mi sarei sentito offeso – ha continuato Carbini – se mi avessero proposto di fare il dirigente Asl, avrei rifiutato perché non saprei che cosa fare là dentro. Sarebbe stato opportuno fare un solo nome, quello di una persona competente in materia. La gente, ora, si aspetta questo. Noi, se continuiamo su questo passo, rischiamo di farci mettere un sassarese”. E gli applausi fioccarono – ma solo dai banchi della minoranza e da quelli dei “dissidenti”.