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Cronaca

Ponte Loddone, riunione in Provincia: spuntano dubbi, perplessità e offerte di aiuto

Ponte Loddone, riunione in Provincia: spuntano dubbi, perplessità e offerte di aiuto
Ponte Loddone, riunione in Provincia: spuntano dubbi, perplessità e offerte di aiuto
Angela Galiberti

Pubblicato il 03 February 2014 alle 17:35

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Olbia, 03 Febbraio 2014 – E' una situazione kafkiana quella che vivono i territori colpiti dell'alluvione del 18 Novembre scorso. Lo Stato promette soldi, lo Stato indica gli enti preposti alla ricostruzione, lo Stato si dimentica di emanare ordinanze giudicate fondamentali e non sgancia un euro. E le situazioni kafkiane non cessano di spuntare fuori come funghi in una umida foresta: l'ultima si è verificata questa mattina, subito dopo la manifestazione dei sindaci sul Ponte Loddone. Gianni Giovannelli (Olbia), Giuseppe Meloni (Loiri-Porto San Paolo), Antonio Satta (Padru), Giovanni Antonio Satta (Buddusò) e Mario Carta (Alà dei Sardi) hanno infatti deciso di recarsi, senza preavviso, dal Commissario della Provincia di Olbia-Tempio per discutere della viabilità sul Ponte Loddone e non solo. A questa riunione ha partecipato anche Alessia Lobina, vicepresidente del Comitato “Ripristino del Ponte Loddone”. L'idea di questa trasferta in via Nanni è venuta ad Antonio Satta, il quale ha ricordato a tutti che la Provincia è l'ente competente sulla SP 24, nonché detentrice di un ricco forziere pieno di danari. Al di là delle diverse posizioni, durante la riunione sono emerse due cose importanti. Da una parte c'è una Provincia in liquidazione che, se avesse la competenza, potrebbe anche muovere tutta la sua macchina del Lavori Pubblici per rimettere in sesto il ponte Loddone. Dall'altra, si teme che l'ordinanza che deve essere emanata per dare concretamente l'incarico all'Anas potrebbe non contenere il Ponte Loddone tra i vari interventi elencati nella stessa. Ad avere questo timore è il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, che di “fregature statali” se ne intende parecchio (vedi chiusura della sede distaccata del Tribunale). Sulle bretelle come viabilità alternativa non ci sono dubbi, poiché l'Anas ha già pronto un progetto di massima. Il problema è proprio il ripristino del Ponte Loddone. La verità è che i soldi sono pochi, mentre le situazioni di emergenza sono tantissime e non solo in Sardegna. Mezza Italia è praticamente stata inondata e anche quei territori hanno diritto a fondi, interventi, ripristini. A questo punto, potrebbe profilarsi uno scenario al limite del ridicolo per un paese come l'Italia: pochissimi fondi a disposizione, guerre intestine tra territori per accaparrarsi le briciole e inadeguatezza totale della classe politica nazionale nell'affrontare i problemi. Promettere fondi e interventi, infatti, è facilissimo: difficile è concretizzarli. Specialmente in uno Stato come il nostro, dove non basta una legge per nominare un commissario, ma ci vuole un'ordinanza. Anzi due, o forse di più. E il cittadino, di fronte a queste perdite di tempo senza senso – del resto, gli interventi su cui intervenire sono già stati elencati dalla Protezione Civile in un apposito documento - rimane semplicemente senza parole. In ogni caso, il commissario Pirari – a cui non dispiacerebbe un ponte provvisorio – si è detto disponibile a rappresentare le istanze del territorio al Prefetto di Sassari, che incontrerà domani per altre questioni. I sindaci, in particolare Giovanni Antonio Satta e Giuseppe Meloni, hanno poi puntato il dito contro le strade provinciali che, adesso, vengono utilizzate come vie alternative. Su questo fronte, la Provincia di sta muovendo per la riqualificazione della Sp 24: in cassa vi sono poco meno di 10milioni di euro e la gara d'appalto partirà tra non molto (sempre che la Provincia non chiuda i battenti prima).