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Ponte Loddone, la parola ai sindaci. Meloni: pronti a manifestare se non ci danno un cronoprogramma

Ponte Loddone, la parola ai sindaci. Meloni: pronti a manifestare se non ci danno un cronoprogramma
Ponte Loddone, la parola ai sindaci. Meloni: pronti a manifestare se non ci danno un cronoprogramma
Angela Galiberti

Pubblicato il 02 January 2014 alle 18:13

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Loiri (Loiri Porto San Paolo) – La manifestazione che ha visto protagonista la popolazione di Loiri ha visto la partecipazione anche dei rappresentanti istituzionali del territorio. In testa vi erano Giuseppe Meloni, sindaco di Loiri-Porto San Paolo, Antonio Satta, sindaco di Padru, e Carlo Careddu, vicesindaco di Olbia. La popolazione, infatti, non voleva solo parlare alla stampa locale, ma anche ricevere delucidazione dagli eletti. La chiusura del Ponte Loddone, infatti, non coinvolge solo gli abitanti di Loiri ma anche quelli di Padru, di Berchiddedu, di Olbia e di tutti coloro che abitano a sud del ponte Loddone. Il problema è serio e non poteva non essere affrontato anche dal punto di vista istituzionale. “La situazione è molto grave, Loiri sta diventando un paese fantasma – ha detto Giuseppe Meloni, guardando negli occhi i suoi concittadini sfiniti e sfiduciati – Abbiamo però delle novità. Nella legge finanziaria dovrebbero aver sbloccato 300 milioni di euro per la Sardegna. In questi minuti il ministro Lupi sta parlando con Pietro Ciucci, presidente dell'Anas, colui che è stato scelto come commissario per la ricostruzione in Sardegna in seguito all'alluvione. Il 7 Gennaio incontreremo il capo-dipartimento dell'Anas Sardegna, l'igner Mele e avremo finalmente una risposta. E cioè se la bretella sulla 131 e la ricostruzione del ponte Loddone sono stati inseriti come opere per la ricostruzione. Sui tempi non sappiamo nulla, ma se entro la metà di Gennaio non avremo un cronoprogramma faremo una manifestazione eclatante”. Il vero problema è che la bretella di collegamento tra la 131 dcn e la sp 24 non si può fare dall'oggi al domani. Dunque, anche un suo finanziamento non risolve i problemi dei cittadini. “Il progetto della bretella ce lo stiamo portando dietro dagli anni '90 – ha detto Antonio Satta, arringando la folla – e dobbiamo dire le cose come stanno. Non è stata fatta per interessi privati, a causa di una vigna. La bretella sarebbe una sicurezza. Noi, a Padru, non abbiamo problemi perchè abbiamo gli svincoli sulla 131”. Ma Satta, politico navigato, sa bene che la bretella non risolve il problema. “Ci serve un ponte mobile – ha aggiunto Satta – chiamiamo il genio militare e facciamocelo fare”. Il ponte mobile potrebbe effettivamente essere una soluzione, se non fosse che la proposta è stata completamente ignorata. “Ho avuto un colloquio con il Commissario per l'emergenza Cicalò nei giorni scorsi – ha detto Giuseppe Meloni – gli ho proposto il ponte mobile, ma lui mi ha risposto di non fare proposte da chiacchiere da bar aggiungendo scuse che, secondo me, possono essere demolite”. Insomma, niente da fare per il ponte mobile: bisogna puntare sulla bretella e sulla ricostruzione del ponte Loddone, ma senza dimenticare il pressing. “Sono qui oggi non solo per solidarietà nei vostri confronti – ha detto Carlo Careddu, vicesindaco di Olbia – ma anche perchè oltre il ponte Loddone vi è una nostra frazione, Berchiddeddu, che subisce gli stessi vostri disagi. Dobbiamo continuare a pressare, il 7 incontreremo l'Anas e avremo delle risposte”. Giuseppe Meloni ha preso l'impegno di informare la popolazione dell'esito dell'incontro previsto per il 7 Gennaio. Non si sa come andrà a finire, di certo c'è solo la sfiducia dei cittadini nello stato centrale. Intanto i cittadini hanno incassato anche l'appoggio delle parti sociali: alla manifestazione erano presenti rappresentanti di Cgil, Cisl, Cna e Confcommercio.