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Politica olbiese, Centro democratico fuori dalla maggioranza. Urtis: siamo fedeli al programma

Politica olbiese, Centro democratico fuori dalla maggioranza. Urtis: siamo fedeli al programma
Politica olbiese, Centro democratico fuori dalla maggioranza. Urtis: siamo fedeli al programma
Angela Galiberti

Pubblicato il 02 August 2014 alle 14:51

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Olbia, 02 Agosto 2014 - Quando, all'una di notte, il consiglio comunale di Olbia ha dovuto approvare il bilancio di previsione, loro - Mirko Varchetta e Gianni Urtis - hanno deciso di dire "no". Non è la prima volta che i due consiglieri di Centro Democratico Sardegna tirano la giacca alla maggioranza - e in particolare al sindaco Gianni Giovannelli, ma questa volta lo strappo è stato molto violento. Talmente violento da spingere fuori il CdS dalla coalizione arancione. Questa mattina i due consiglieri Urtis e Varchetta, insieme al deputato di riferimento Roberto Capelli, hanno spiegato in una conferenza stampa i motivi che hanno costretto i due consiglieri a non dare il loro voto favorevole al bilancio. "Questo non è un bilancio per rilanciare la città di Olbia - ha detto Gianni Urtis -. Non ci sono cambiamenti rispetto al piano triennale, i numeri sono sempre gli stessi. Cosa dobbiamo dire a chi non è andato a votare alle regionale? Cosa dobbiamo dire a chi ha fatto un voto di protesta? Questa amministrazione non vede nulla di tutto ciò. La politica di questa amministrazione è la stasi totale". Urtis e Varchetta, in questi anni, hanno provato a farsi valere, a suggerire soluzioni, a pungolare la maggioranza, ma i loro sforzi sono stati vani. "Siamo stati leali fino all'ultimo - ha detto Urtis -, ma di fronte alla negazione dell'evidenza tutto deve finire". L'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'interrogazione sulla concessione al Molo Brin, il cui iter è stato riavviato dall'Autorità Portuale qualche giorno fa. "Con questa interrogiazione volevamo solo sapere cosa ha intenzione di fare il comune - ha aggiunto il consigliere Urtis -. In consiglio comunale, il sindaco ci velatamente detto che l'interrogazione era un attacco all'ammiraglio Nunzio Martello. Ma noi non abbiamo nulla contro il commissario dell'Autorità portuale. Martello ha fatto quello che doveva fare ed è un grande amico della città di Olbia. L'ammiraglio Martello ha fatto cose che nessuno ha mai fatto, come la pulizia delle aree di competenza. La questione Molo Brin è fondamentale. La maggioranza ha sottoscritto che il porto turistico deve essere pubblico. Quando abbiamo visto il riavvio dell'iter, ci siamo allarmati e abbiamo chiesto al sindaco cosa intendesse fare e lui, durante il consiglio comunale, ha detto che avrebbe indetto una conferenza di servizi. Noi lotteremo affinché il porto sia pubblico con infrastrutture comunali, azionariato cittadino e professionalità olbiesi". Secondo il Centro democratico, la colpa è tutta della vecchia politica nella quale l'amministrazione olbiese si è impantanata. "Anche quando si parla di urbanistica, ci sono solo palazzi.. capannoni.. case. C'è qualcuno per cui le attività agricole sono occasioni per fare case o tirare su muri - ha sottolineato Gianni Urtisi -. Questa visione antica ha preso il sopravvento. C'è solo l'edilizia per sè". Mirko Varchetta ha condiviso tutte le parole di Urtis. "Il piano regolatore del porto deve essere discusso in consiglio comunale - ha detto Mirko Varchetta -. Ci si deve dotare di una programmazione. E' vero che ci sono degli aspetti critici, come la canaletta, ma dobbiamo andare avanti. Sappiamo di qualche nave che si è lucidata l'elica. Almeno dobbiamo riportare la profondità a meno 11 metri". Roberto Capelli è totalmente dalla parte dei suoi compagni di partito. "Quando un'amministrazione si avvia alla conclusione della sua esperienza con un atteggiamento rilassato vuol dire che non ci sono stimoli - ha detto il deputato Roberto Capelli -. Considerare chi critica costruttivamente come un'opposizione non va bene. C'è da dire che in politica nulla è definitivo. Il prossimo anno molti capoluoghi di provincia andranno al voto. Se non si ha più nulla da dire, si potrebbe lasciare il campo ad altri". Insomma, le elezioni anitcipate possono essere una ipotesi da non scartare per il Centro Democratico. Di sicuro, i due consiglieri Urtis e Varchetta non faranno ostruzionismo di maniera. Qualora vada al voto qualcosa di interessante per la città, i due consiglieri daranno il lor consenso. "A noi interessa il programma per il quale i cittadini ci hanno votato - ha detto Urtis -. Voteremo a seconda della proposta".