Friday, 19 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Pittulongu, furti in spiaggia: due storie

Pittulongu, furti in spiaggia: due storie
Pittulongu, furti in spiaggia: due storie
Angela Galiberti

Pubblicato il 24 August 2013 alle 16:52

condividi articolo:

Olbia – Se una rondine non fa primavera, un furto (o due) non fanno emergenza sicurezza – almeno dal punto di vista statistico. Per chi lo subisce, invece, è tutta un'altra storia. Ne sanno qualcosa due coniugi di Cappella Maggiore, (D.M. e M.B.), che hanno passato le vacanze in Sardegna con i loro due figli di 11 e 13 anni. La famiglia, originaria della Provincia di Treviso, ha passato 8 giorni ad Olbia, vivendo in un appartamento situato a Pittulongu. “Il giorno 19 agosto dovevamo lasciare l'appartamento per le ore 10 e così abbiamo caricato tutti i nostri bagagli nel baule posteriore e in attesa del volo di rientro, previsto per le ore 20, abbiamo pensato di passare alcune ore in spiaggia – racconta il capofamiglia – Verso le 11 circa abbiamo parcheggiato con cura l'auto presso il parcheggio dietro il ristorante Tetto Rosso, che era trafficato da un continuo andirivieni d'auto e persone. Abbiamo pensato che il luogo fosse sicuro e siamo andati in spiaggia. Al nostro ritorno, verso le 16, abbiamo avuto l'amara sorpresa. Aprendo l'auto abbiamo visto che era vuota e i sedili erano ribaltati e poi subito abbiamo notato il deflettore del lato guida rotto per scasso”. Alla famiglia non era rimasto nulla, perché i ladri sono riusciti a portare via tutto: una valigia grande, un borsone, dei souvenir vari anche alimentari, un cambio vestiti per il rientro, i documenti, carte di credito, due bottiglie d'acqua. Alla famiglia sono rimasti solo i biglietti per il volo. “E' possibile che in un parcheggio affollato e di passaggio vicino alla spiaggia, senza ostacoli visivi questi malviventi abbiamo agito così indisturbati? – si chiede M.B. – I carabinieri hanno subito accolto la denuncia e mandato una pattuglia nel luogo a controllare ma senza esito. L'unica magra consolazione è che ci hanno lasciato le carte d'imbarco e le carte d'identità e siamo potuti rientrare. Ci dispiace che in un luogo così bello possano succedere queste cose, che fanno sicuramente pensare e passare la voglia di ritornarci”. La sorte della famiglia di origine trevigiana è stata condivisa anche da altre persone, non necessariamente turisti. Lo possono raccontare due sorelle olbiesi, JP e GP, che pochi giorni fa hanno avuto a che fare con i Lupin di Pittulongu. “Ci ha fermato uno degli altri bagnanti e ci ha detto che ha visto un uomo aggirarsi con fare sospetto attorno alla nostra auto – racconta J.P. – non era sicuro che non fosse con noi, così ha osservato la scena. E' riuscito a prendere qualcosa ed è scappato in macchina. Ed è venuto ad avvertirci”. L'auto delle due sorelle era perfettamente integra. “Non c'era segno di scasso – dice J.P. – i nostri effetti personali erano nel baule. Non hanno preso niente, era tutto a posto, tutto in ordine, mancavano solo i soldi”. Un furto con destrezza, insomma. Talmente tanta destrezza da far pensare a qualche congegno tecnologico per la copia dei codici delle chiavi-telecomando. “L'unica consolazione è che il signore che ha osservato la scena ha preso la targa dell'auto sulla quale è scappato l'uomo che ci ha rubato i soli – conclude J.P. – abbiamo fatto regolare denuncia ai Carabinieri, ma chissà se lo troveranno”. Dal punto di vista sicurezza, questa è stata una delle estati più tranquille di sempre. Ma la statistica, seppur incoraggiante, non può niente di fronte allo smarrimento che un furto provoca nella persona che lo subisce.