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Cronaca

Piano regolatore del Porto, i mitilicoltori hanno spedito le loro osservazioni

Piano regolatore del Porto, i mitilicoltori hanno spedito le loro osservazioni
Piano regolatore del Porto, i mitilicoltori hanno spedito le loro osservazioni
Angela Galiberti

Pubblicato il 14 August 2014 alle 16:19

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Olbia, 14 Agosto 2014 - Saranno i mitilicoltori a salvare per la seconda volta il Golfo della Città di Olbia? Ancora è presto per dirlo, ma intanto gli imprenditori della Cozza di Olbia hanno studiato a fondo il Piano Regolatore del Porto e hanno protocollato le loro osservazioni. Il documento spedito al Servizio SAVI e all'Autorità Portuale di Olbia è lungo 14 pagine e smonta, pezzo per pezzo, la Valutazione di Impatto Strategica che, secondo i mitilicoltori, è tutto tranne una valutazione ambientale. "Esaminando la documentazione presentata della VAS - si legge nella relazione preparata dai mitilicoltori olbiesi -, si rilevano numerose carenze nei contenuti, ridondanza di argomenti trattati, mancanza di coerenza, errori ed elevati margini di soggettività d'analisi, affrontata in modo parziale e sbilanciata". Secondo i mitilicoltori olbiesi, infatti, la VAS non risponde al quesito fondamentale: vale a dire se il Piano Regolatore del Porto è sostenibile. "La V.A.S , come andremo a dimostrare di seguito - scrivono i mitilicoltori -, invece di analizzare, confrontare e criticare le scelte progettuali del P.R.P. , ponendosi seriamente il problema di verificare se questo risponde alla anzi descritta “sostenibilità ambientale”, viceversa affronta le singole problematiche del P.R.P. “giustificandone” le scelte (talvolta illegittime e/o incerte nelle conseguenze), senza porre limiti di alcun genere alle opere ipotizzate e/o alle scelte progettuali, senza pertanto alcun senso critico". Il documento passa in rassegna tutte le incongruenze della VAS: dai dati di traffico sui quali si basa il progetto alle concessioni per i mitilicoltori. Incongruenze che, seconto il consorzio che riunisce gli imprenditori della cozza, vanificano l'obiettivo ultimo della Vas, ovvero risponde al quesito sulla sostenibilità del progetto. Una contestazione importante riguarda lo stato del settore della mitilicoltura. Secondo la Vas, la mitilicoltura olbiese non gode di buona salute:
“Conclusioni riportate nello Studio del comparto mitilicoltura” La situazione del comparto mitilicoltura ad Olbia non è al momento favorevole. Infatti, si e passati dai 223 ettari utilizzati per gli allevamenti negli anni ’90 ai 100 ettari circa nel 2008. Questa situazione e stata determinata da diversi fattori: · problematiche di carattere ambientale (torbidita, infangamento, eutrofizzazione e tossine algali); · riduzione degli spazi disponibili per gli allevamenti per effetto degli aumento delle attività portuali; · il fallimento delle grandi imprese che ha portato ad una frammentazione del mercato; · la diminuzione dei fatturati dovuti in parte alla riduzione dei consumi in generale ed in maniera particolare a seguito dell’impatto psicologico negativo sul consumatore dovuto ai rischi sanitari; · mancata innovazione delle infrastrutture operative e tecnologiche; · ricambio generazionale insufficiente e/o non idoneo alle necessita del mercato. Nel settore della mitilicoltura, la produttivita e strettamente legata alle dinamiche ambientali. Si avranno notevoli cambiamenti dei livelli di produttivita in relazione alle caratteristiche ecologiche e dei nutrimenti delle acque.
Queste conclusioni, secondo i mitilicoltori, sono totalmente errate. "Come le precedenti, tali conclusioni sono errate, non verificate, opinabili e soggettive - scrivono i mitilicoltori sotto l'estratto della Vas appena citato - nel merito la V.A.S. avrebbe dovuto verificarle ed accertare che non vi è stata alcuna “riduzione degli spazi disponibili”, quelli attualmente occupati sono gli stessi dal 1973, con la sola esclusione della riduzione della aree a Seno Cocciani, conseguente alla realizzazione del Porto Industriale; le aziende esercenti la mitilicoltura sono formate dagli stessi soggetti che operano da oltre 30 anni, non si capisce a quali “fallimenti” si faccia riferimento; la “frammentazione” è sempre esistita e sempre lo sarà, dato lo spiccato individualismo degli addetti. Non vi è alcuna diminuzione di consumi, di fatturato o meglio di produzione, che – data la forte richiesta - viene esaurita generalmente nel mese di agosto, stante l’impossibilità di incrementarla per la mancanza di ulteriori aree di allevamento; è assolutamente inesistente il descritto “impatto psicologico negativo”; tutte le infrastrutture (ancorchè molto semplici) sono state più volte rinnovate con nuove tecnologie. Da quanto sopra esposto Non vi è pertanto alcuna coerenza col concetto di “sostenibilità ambientale” illustrato a pag. 20 della Sintesi non tecnica: la procedura VAS avrebbe dovuto chiedere l’aggiornamento dei sopra citati dati". Questo è solo uno dei tanti esempi che i mitilicoltori vogliono portare all'attenzione del SAVI dell'Autorità Portuale.