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Cronaca

Piano di Sviluppo Rurale: gravi ritardi dei pagamenti

Piano di Sviluppo Rurale: gravi ritardi dei pagamenti
Piano di Sviluppo Rurale: gravi ritardi dei pagamenti
Olbia.it

Pubblicato il 25 April 2020 alle 00:15

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Sassari, 25 aprile 2020 - Il momento che stiamo vivendo, gravato da una forte crisi economica, pone gli accenti su tutti i comparti produttivi. Non c'è più tempo per le attese come dichiarato a gran voce da chi rappresenta gli agricoltori sulla nostra Isola La CIA Nord Sardegna esprime preoccupazione per i ritardi accumulati nei pagamenti delle pratiche di contributo delle annualità pregresse del PSR. “Il problema delle pratiche bloccate – ha spiegato il presidente della Cia Nord Sardegna Michele Orecchioni - riguarda in maniera generalizzata tutte le misure del PSR della Regione Sardegna". "Per citarne alcune – ha sottolineato Orecchioni - sulla Misura 10 sono stati accumulati ritardi tra i due e i tre anni ed i pagamenti molto spesso non sono coerenti con quanto richiesto. Per la Misura 14, il benessere degli animali, alla quale aderisce la maggior parte delle aziende ovi caprine, non c’è stato ancora alcun pagamento per il 2019 e gli allevatori oggi stanno presentando le domande per l’annualità 2020". "Per il cosiddetto “primo insediamento”, che ha spinto nel 2017 numerose aziende a mettersi in gioco ed investire talvolta i risparmi di famiglia, vede numerosi beneficiari non liquidati per carenza di risorse. I beneficiari attendono da ormai tre anni. Occhioni prosegue: "Il crescente malcontento degli agricoltori deve spingere verso un’azione forte da parte dell’amministrazione e della politica per un intervento immediato al fine garantire i fondi destinati agli agricoltori in tempi brevi, importante parte del bilancio”. E conclude il presidente Cia Nord Sardegna: “Le aziende devono poter programmare l’attività facendo affidamento sull’erogazione secondo istruttorie veloci e tempistiche certe. Non è pensabile che il sistema agricolo possa essere ostaggio della “burocrazia informatica. Inoltre, il decreto liquidità penalizza la maggior parte delle aziende agricole perché garantire il 25% del fatturato dell'anno precedente è di fatto un sostegno inutile e non adeguato alla stragrande maggioranza delle aziende agricole sarde che hanno bilanci non cospicui”.