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Cronaca

Palau, Maximiliano D'Orsi: la passione che cambia la vita

Palau, Maximiliano D'Orsi: la passione che cambia la vita
Palau, Maximiliano D'Orsi: la passione che cambia la vita
Laura Scarpellini

Pubblicato il 04 April 2019 alle 16:38

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Palau, 4 aprile 2019 - A quanto pare una delle caratteristiche della Sardegna è quella di offrire spesso una seconda chance di vita a chi vi abita o a chi vi ci approda.

E' famosa in Palau l'eclettica personalità di Maximiliano D'Orsi che dopo essere stato un estroso surfista e un direttore di vendite in un negozio locale di ceramica artistica sarda, cinque anni fa l'ingresso all'Accademia di belle arti “Mario Sironi” gli cambia nuovamente la vita.

Si appassiona alla scultura e alle tecniche della ceramica, in particolare modo a quelle giapponesi. Da qui parte il suo progetto di aprire un laboratorio artistico che si è concretizzato da poco.

"A 50 anni ho sentito l'esigenza di cambiare vita e mi sono rimboccato le maniche. Mi sono reinventato un lavoro giocandomi tutte le carte a disposizione ed ora le soddisfazioni non mancano".

D'Orsi è un fiume in piena nel suo affascinante racconto, e i suoi occhi trasmettono una vivacità da giovane uomo:"Il lavoro mi stava stretto e avevo bisogno di sperimentare. Attraverso la ceramica sono entrato in contatto con il mondo degli artisti italiani e non solo. Catapultato in mostre internazionali sono riuscito a ritagliarmi consensi e riconoscimenti lasciandomi incredulo fino all'ultimo. I turisti che visitano la mia Palau, adorano le mie creazioni sempre non convenzionali, come il mio vivere se vogliamo."

"Da sportivo appassionato quale sono, non potevo non occuparmi della realizzazione di trofei per manifestazioni spesso internazionali. E così con materiali di riciclo, regalo una nuova vita a metallo, legno e materiali di scarto, unendoli con la mia amata ceramica".

Sicuramente D'Orsi è da annoverare tra pochi artisti italiani che hanno la padronanza di questa pratica antichissima di cottura della creta. Il raku ha avuto origine anticamente nelle remote zone del Giappone. Si deve all'estro dei maestri ceramisti orientali che hanno voluto sperimentare nuovi metodi di lavorazione della fangosa argilla.

"Plasmo mondi di ceramica con materiali inusuali. Ad esempio grazie ad una vecchia matrice del quotidiano La Nuova Sardegna, riproduco pagine di ceramica sottilissime che utilizzo per creare gusci e " i binari delle parole" che ancora sanno trasmettere i messaggi di lettura della nostra isola. Utilizzo anche il linguaggio Braille, attraverso l'inserimento di chiodi o elementi a rilievo riuscendo a comunicare emozioni indescrivibili".

Esperienze visivi e tattili che seguono sempre il filo conduttore della sperimentazione con accenni ai tipici tratti sardi: i cestini di Castelsardo usati come matrici così come il richiamo alle famose Pintadera.

A questo punto è d'obbligo a Palau invia Nazionale, una sosta per conoscere meglio D'Orsi e le sue meravigliose creazioni che stanno a raccontarci una storia fatta di passioni, colori, materia, e che testimoniano che nella vita i grandi sconvolgimenti ci fanno sentire davvero vivi!