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Palau. Bagarre sui vitelli sgozzati: il sindaco sospende l'ordinanza

Palau. Bagarre sui vitelli sgozzati: il sindaco sospende l'ordinanza
Palau. Bagarre sui vitelli sgozzati: il sindaco sospende l'ordinanza
Angela Galiberti

Pubblicato il 21 April 2015 alle 18:52

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Palau, 21 Aprile 2015 - Spari confusi all'alba, zoccoli che corrono sulla terra umida, gole sgozzate malamente e cuccioli agonizzanti lasciati a morire in un lago di sangue rosso come il sole che brucia. Palau, da ieri mattina, ha una grossa patata bollente in mano. Talmente grossa da scomodare persino la LAV (Lega anti vivisezione) nazionale che ha chiesto l'intervento del prefetto Mulas. [ clicca qui per vedere il video dei vitellini ]

Tutto è partito con l'ordinanza numero 3 del 16/03/15 con la quale è stata disposta l'uccisione dei bovini vaganti di Coluccia-Porto Pollo facenti parte della mandria inselvatichita di Angelo Sanna, deceduto nel 1996. La storia di queste mucche è lunga 20 anni ed è costellata da articoli di giornale, racconti curiosi e purtroppo anche di incidenti stradali più o meno gravi. Fatto sta che, però, queste mucche sono vissute in pace per 20 anni nonostante le tante ordinzanze pubblicate contro di loro. Ordinanze mai rispettate - nessuno si era mai preso la briga di torcere un solo pelo a quegli animali - e che avevano anche portato al tentativo di chiuderle in un recinto. Tentativo fallito perché le mucche, ormai libere, hanno semplicemente divelto la recinzione per tornare nella loro casa.

Di certo il sindaco di Palau, Francesco Pala, non ci sta a voler passare per "assassino di vitellini". L'ordinanza è stata emanata seguendo le prescrizioni di legge. E, si sa, la legge a volte può essere cattiva, arretrata o semplicemente senza buon senso. Ciò che è andato storto ieri mattina lo sanno solo le 11 persone autorizzate a compiere l'abbattimento. 11 nomi presenti nell'ordinanza sindacale che, adesso, dovranno essere interrogate. Difatti, il Comune di Palau ha avviato una inchiesta interna per capire chi ha ucciso questi animali.

Alle sette del mattino di ieri, infatti, è accaduto qualcosa che non ha nulla a che vedere con l'ordinanza. Le prescrizioni del sindaco Pala prevedevano una serie di azioni e misure di controllo utili a non creare più rumore del dovuto. Gli 11 selecontrollori avrebbero dovuto muoversi dalle 18 alle 24 scortati dal personale ASL e dalla Polizia Locale di Palau. I poveri animali, inoltre, avrebbero dovuto essere uccisi con un colpo secco di arma da fuoco. Le persone che, ieri mattina, si sono mosse per "adempiere all'ordinanza" non hanno fatto nulla di tutto questo. Non hanno avvertito la ASL, non hanno avvertito la Polizia Locale, non hanno sparato agli animali in modo da ucciderli con un solo colpo, hanno sbagliato mira e hanno pensato bene di fare come si fa a caccia: si prende un coltello, si taglia la gola alla "preda" e si lascia morire dissanguata. E chi se ne importa se l'animale sta soffrendo le pene dell'inferno.

I "giustizieri della notte" che hanno ucciso questi animali, evidentemente, non si sono chiesti perché in 20 anni nessuno li ha mai toccati: sono partiti alla chetichella, magari per sfogare qualche strano istinto, senza nemmeno considerare le conseguenze di questo barbaro gesto. La sensibilità dell'opinione pubblica è cambiata e difatti nessuno, in 20 anni, ha mai torto solo un pelo a questi animali. Tutti i sindaci che si sono susseguiti sullo scranno più alto di Palau e Santa Teresa Gallura non hanno mai dato reso effettiva queste ordinanze di abbattimento. Hanno sempre cercato un'altra strada - spesso sotto traccia, senza per altro avere contatti con le associazioni animaliste che oggi si scandalizzano per i poveri vitelli sgozzati.Ora bisogna pensare alle conseguenze. Palau potrebbe essere oggetto di un boicottaggio da parte degli animalisti. Inoltre, potrebbero esserci conseguenze legali per chi ha ieri mattina ha dato il via alla mattanza. Infine, la speranza è che il resto della mandria scampata alla mattanza trovi un'altra sistemazione, magari in un'oasi per animali da allevamento salvati dalla macellazione. Per questo, però, serve l'interessamento delle associazioni animaliste. Interessamento vero, non comunicati stampa.