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Ospedale Tempio, sindaci sul piede di guerra: "5 morti per polmonite"

Ospedale Tempio, sindaci sul piede di guerra:
Ospedale Tempio, sindaci sul piede di guerra:
Olbia.it

Pubblicato il 22 March 2020 alle 23:40

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Olbia, 22 marzo 2020 - Una lettera scritta dal vice sindaco di Tempio, Giannetto Addis, ma firmata da tutti i sindaci della Gallura: è questo il grido di allarme lanciato sull'Ospedale di Tempio, su un altro caso di Covid-19 e su alcune morti delle quali si chiede conto.

La lettera è indirizzata all'Assessorato regionale alal Sanità, all'Ats Sardegna, al premier Conte, al Ministro della Salute, nonché alla Procura di Tempio Pausania.

Questo il testo.

OGGETTO: Situazione Ospedale Paolo Dettori di Tempio Pausania – segnalazione di rischio emergenza sanitaria e richiesta di interventi risolutivi e urgenti

Scrivo a nome dell'Amministrazione comunale che rappresento, della Cittadinanza e di tutta la popolazione del Territorio, quindi non solo come Vice Sindaco, ma nella mia qualità di massima autorità sanitaria del Distretto sanitario di Tempio Pausania, e anche in nome e per conto dei Sindaci dell'Unione dei Comuni Alta Gallura che, insieme a me, sottoscrivono la presente in ragione della altissima preoccupazione che tutti viviamo per l'intera popolazione di questa parte del Territorio.

E' con il massimo allarme che segnalo la situazione venutasi a creare nell'Ospedale Paolo Dettori di Tempio Pausania che, prima per il caso del reparto di Ortopedia, ora per ciò che sta accadendo nel reparto di medicina, rischia di diventare un vero e proprio focolaio per la diffusione
del virus.

Arrivano all’attenzione dello scrivente le richieste di intervento da parte di medici e operatori sanitari che indicano la presenza di un paziente positivo nel reparto di medicina in isolamento che non è possibile trasferire nella sezione COVID-19, né possono essere dimessi o spostati gli altri pazienti ricoverati perché non sono disponibili tamponi da eseguire su di loro.

Orbene, a fronte di tale dato accertato, risulta al sottoscritto che il reparto non è stato chiuso, non è stato sanificato, i pazienti sono tuttora ricoverati, i medici e il personale paramedico, gli OSS, oltre agli addetti dei vari servizi collaterali quali quello di pulizia, non sono stati sottoposti ad alcuna misura di sicurezza per limitare il contagio, non sono stati sottoposti a test con i tamponi rinofaringei, non sono stati isolati o messi in quarantena ma gli è stato detto di limitarsi agli spostamenti casa-ospedale per continuare il proprio lavoro.

Il reparto di ortopedia invece, dove si è registrato il primo caso di positività di un paziente trasferito dall'ospedale di Nuoro, è stato sottoposto a sanificazione ma i medici e gli operatori non sono stati tutti sottoposti a tampone e continuano a frequentare gli ambienti ospedalieri. Inoltre, il personale dell'ospedale continua a circolare liberamente in tutti i reparti, negli spazi comuni dell’ospedale, nel bar presente all'ingresso dello stesso ospedale, al quale peraltro, vi accedono anche i soggetti esterni, visitatori, familiari dei ricoverati e chiunque vi abbia accesso, senza alcuna protezione.

Un numero incontrollabile di persone, quindi, potenzialmente esposto al contagio e allo stesso tempo potenziale trasmettitore del virus, che circola nella più totale assenza di misure precauzionali di sicurezza.

In questo modo la situazione di rischio non resta evidentemente circoscritta al solo presidio sanitario, ma da esso fuoriesce e dilaga al di fuori, diventando un vero e proprio pericolo per la salute pubblica.

Sembra superfluo evidenziare, infatti, che il personale finito il turno rientra nelle proprie abitazioni e incontra i familiari, e così accade per tutti gli altri soggetti che nell'ospedale abbiano transitato.

A ciò si aggiunga che l'odierna comunicazione dell'Ufficio di stato civile del Comune di Tempio Pausania che riferisce e informa che in data di ieri 21/03/2020 sono decedute 5 persone nel territorio comunale, di cui: “3 in ospedale, 2 delle quali con la seguente causa di decesso: “POLMONITE BILATERALE - INSUFFICIENZA RESPIRATORIA ACUTA IN PAZIENTE CON POLMONITE. TUTTI MORTI NEL REPARTO DI MEDICINA”, 1 in hospice 1 in abitazione.”

Alla gravità della situazione appena descritta, devo con dolore e dispiacere, sottolineare un altro fatto grave, inconcepibile e inammissibile date le circostanze.

Ho già avuto modo di segnalare più volte telefonicamente ai vertici dell'Azienda Sanitaria la totale assenza di comunicazione informativa istituzionale nei miei confronti, fatta eccezione, a onor del vero, per due sole mail ricevute nella tarda serata di ieri, a firma del dirigente medico della direzione sanitaria del presidio sanitario di Tempio Pausania, peraltro dietro mia sollecitazione.

Tutte le notizie della situazione dell'Ospedale cittadino, compresa quella del trasferimento del paziente positivo dall'ospedale di Nuoro a quello di Tempio Pausania, le ho apprese ufficiosamente da altre persone che a loro volta le avevano apprese da Facebook.

Questo è stato dell'arte.

Già in una mia precedente nota del 16 marzo che allego, a seguito della presenza del paziente positivo in Ortopedia, si segnalavano all'Azienda Sanitaria le condizioni di estremo rischio nelle quali encomiabilmente continuavano a prestare la loro opera, i medici, i paramedici e tutto il personale dell'Ospedale a causa della assoluta mancanza di dispositivi di protezione individuale (DPI), e si chiedeva di intervenire con estrema urgenza, fornendo guanti, mascherine, occhiali e ogni altro dispositivo indispensabile per continuare a prestare assistenza e cure in sicurezza.

La richiesta è rimasta inascoltata oltre che priva di riscontro. Ebbene, è noto a tutti che i comuni, a legislazione vigente, restano esclusi da responsabilità di gestione diretta del servizio sanitario, concorrendo solo con funzioni consultive e propositive o di intervento nei limitati casi previsti e circoscritti dalla legge (trattamento sanitario obbligatorio e accertamento sanitario), ma il Sindaco in qualità di massima autorità sanitaria ha il diritto di essere informato di ciò che accade a livello sanitario nel proprio territorio, in quanto è su di lui che incombe il dovere-potere di fronteggiare nei limiti dei confini della propria competenza, le emergenze igienico sanitarie che possono riguardare la popolazione locale e di proteggerla, sebbene in questa particolare circostanza la gestione dell'emergenza da COVID-19, sia di stretta competenza del Governo e della Regione.

Non si può sottacere, infine, che l'emergenza coronavirus si ripercuote anche su quanti, pur non essendo contagiati, sono alle prese con gravi problemi di salute e come tali, non possono essere esposti al virus. Un mancato controllo delle attività preventive proprio all’interno del nosocomio, pone a rischio la salute della stessa comunità, che sebbene privata delle libertà costituzionali, ha accettato responsabilmente le misure di contenimento pur di sconfiggere il male.

Lasciare, in un momento così delicato e critico per tutti noi, l’autorità sanitaria locale priva di ogni notizia fondamentale ai fini della tutela della salute dei cittadini, appare comportamento quanto meno inappropriato e privo di senso, oltre che irrispettoso delle norme.

Perciò non posso che concludere, che si affidano alle competenze e conoscenze dei destinatari in indirizzo, le conseguenze di tali condotte irresponsabili.

La struttura sanitaria sta ponendo in essere azioni del tutto contrarie a quelle previste per contrastare l’epidemia nell’Isola, così come dettate dall’ o.m.s.: isolamento dei casi, contenimento dei focolai, tamponi rinofaringei riservati ai professionisti della sanità, con priorità per il personale ospedaliero coinvolto nella gestione del Covid-19, ma anche
per i medici e gli operatori tutti dell’emergenza sanitaria.

Stiamo assistendo impotenti al fatto che la maggior parte dei casi di Coronavirus in Sardegna originano proprio nei luoghi di cura.

Tutto ciò non può essere tollerato in un Paese dove, in un lasso di tempo incredibilmente breve ci troviamo significativamente limitati in diritti che la nostra Costituzione sancisce, consacra e dichiara inviolabili, irrinunciabili e indisponibili, stabilendo a quali condizioni, e da parte di quali autorità, essi possano subire eventuali limitazioni, adottate e motivate da casi di eccezionale gravità quale quello attuale. I miei cittadini, come sopra riferito, rispondono all’ordine dell’autorità fidandosi e affidandosi, ma l’esempio deve partire dal concetto di Stato immanente in ciascuno di noi ognuno per la propria funzione e competenza.

A tutte le Autorità in indirizzo, ciascuna per la propria competenza esclusiva e responsabilità, chiedo, pertanto, insieme agli altri colleghi Sindaci, di adottare con estrema urgenza ogni misura idonea a mettere in sicurezza l'Ospedale Paolo Dettori di Tempio Pausania, e di agire con ogni
strumento ordinario e straordinario messo a disposizione dell'ordinamento statutario speciale della Regione Sardegna per evitare il diffondersi del contagio prima all'interno della struttura e poi nella popolazione.

Chiedo soprattutto, insieme agli altri colleghi Sindaci, di sottoporre ai tamponi rinofaringei tutto il personale che ha operato nel reparto di Ortopedia dove si è registrato il primo caso di positività, e del reparto di Medicina dove è tuttora ricoverato il paziente positivo al virus, di adottare i protocolli di sicurezza previsti dalla legge e di vigilare sulla loro stretta osservanza.

Chiedo, rinnovando la richiesta già formulata, che tutto il personale dell'Ospedale venga rifornito di dispositivi di protezione individuale (PDI), quali guanti, mascherine, occhiali e ogni altro dispositivo indispensabile per continuare a prestare assistenza e cure in sicurezza.

Chiedo, infine, d'ora in poi, di essere tempestivamente e ufficialmente informato su ogni novità, circostanza, sviluppo della situazione legata all'emergenza sanitaria da diffusione del coronavirus, che riguardi l'Ospedale cittadino di Tempio Pausania e di dare immediato riscontro sulla
attuazione delle presenti richieste.

Gianni Addis - Vicesindaco Tempio Pausania

Documento condiviso e firmato da:

Il Sindaco di Aggius
Nicola Muzzu
Il Sindaco di Aglientu
Antonio Tirotto
Il Sindaco di Badesi
Gian Mario Mamia
Il Sindaco di Bortigiadas
Emiliano Deiana
Il Sindaco di Calangianus
Fabio Albieri
Il Sindaco di Luogosanto
Agostino Pirredda
Il Sindaco di Luras
Maria Giuseppina Careddu
Il Sindaco di Santa Teresa Gallura
Stefano Pisciottu
Il Sindaco di Trinità d'Agultu e Vignola
Gian Piero Carta
Il Sindaco di Viddalba
Vittorio Ara