Olbia - Questa mattina, al Parco Provinciale Padrongianus, è andata in scena l'Operazione Tarta: una liberazione accompagnata da una lezione di educazione ambientale. Le protagoniste assolute della mattinata sono state le tartarughe, animali primordiali che secondo antiche tradizioni non altro che il pilatro del mondo. A liberare questi simpatici rettili sono stati dei bambini accompagnati e guidati dagli operatori di Ages, Anpana, Corpo forestale, cooperative Alea e Gea. "Capopolo" della spedizione, il dottor Salvatore Amadori, veterinario olbiese specializzato in tutto ciò che si muove per mare, cielo e terra. Alcune delle tartarughe liberate oggi dalle piccole mani dei bambini hanno alle spalle una storia triste. Alcune sono state investite (e prontamente soccorse), altre hanno conosciuto le fiamme dolose create dall'uomo. Tutte, però, sempre dall'uomo - quello buono - sono state salvate. Alcune delle testuggini, secondo l'esperienza del dottor Amadori, hanno età piuttosto importanti: 25 e più anni. Le più piccole, pochi anni appena, non sono state liberate: devono ancora crescere un po' per difendersi meglio dai predatori. Il giorno della libertà è stato un giorno importante anche per i bambini della scuola di Arzachena. I piccoli hanno imparato a rapportarsi con un animale assai diverso dai soliti che si incontrano nei giardini e nelle case. L'incontro tra bimbi e tartarughe si è trasformato in un colpo di fulmine. La Tartaruga, mite e lenta, ha incuriosito tantissimo i piccoli studenti. Alcuni avevano timore, altri si sono lanciati alla scoperta tattile del rettile senza remore. E loro, le tartarughe, si sono fatte fare tutto senza nemmeno nascondersi dentro al carapace. Merito della sensibilità dei bambini, ma anche dell'eccelso lavoro degli operatori.
