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Cronaca

Gallura, massacrata di botte: muore all'Ospedale di Olbia

Gallura, massacrata di botte: muore all'Ospedale di Olbia
Gallura, massacrata di botte: muore all'Ospedale di Olbia
Olbia.it

Pubblicato il 25 July 2018 alle 09:53

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Olbia, 25 luglio 2018 - Aveva 34 anni, Zeneb Badir: era di origine marocchina, aveva tre figli e da poco si era separata dal marito. Zeneb è morta, dopo ore di agonia, ieri mattina al Giovanni Paolo II: sul caso stanno indagando i Carabinieri di Arzachena e del Reparto Territoriale di Olbia, coordinati dal colonnello Alberto Cicognani.

L'ipotesi investigativa è orribile: la 34enne sarebbe stata pestata a sangue con una violenza inaudita. Ieri mattina l'Arma si è recata a Baia Sardinia, in località Stazzu di Calcinaiu: è qui che la donna sarebbe stata massacrata da due amici, ora in stato di fermo con la pesante accusa di omicidio aggravato per futili motivi.

La ricostruzione di ciò che sarebbe avvenuto tra domenica e lunedì mattina è agghiacciante: la povera Zeneb sarebbe comparsa per la prima volta al Pronto Soccorso di Olbia domenica sera, accompagnata da Jalal Hassissou e Soufyane El Khedar, i quali avrebbero raccontato ai medici di averla trovata svenuta in un giardino ad Arzachena a causa di un malore.

A questo punto, vi sarebbe stato un diverbio con le guardie e i due avrebbero preso la donna e l'avrebbero riportata ad Arzachena, presso la Guardia Medica locale. Il medico di turno, notate le gravissime condizioni della paziente, ha chiesto l'intervento urgente del 118: Badir viene ricoverata in coma al Giovanni Paolo II di Olbia alle 4 del mattino di lunedì. La donna è morta ieri mattina: non si è mai ripresa.

Nelle convulse ore tra lunedì e martedì, sono andate avanti serrate le indagini dell'Arma poiché la prima versione raccontata dai due connazionali non ha convinto gli investigatori. A cedere è El Khedar, che racconta una storia molto diversa da quella della caduta causata da un malore.

In una casa di campagna, nella quale da ieri lavorano i Ris, i tre avrebbero trascorso la domenica. Qui, Jalal Hassissou e Zeneb Badir avrebbero iniziato a litigare e lui l'avrebbe così colpita inizialmente con un con un pugno. La violenza, però, non sarebbe finita lì: la giornata sarebbe trascorsa tra cocaina e botte. Tante botte, fino all'escalation finale quando la testa della donna viene presa e fatta sbattere violentemente e ripetutamente su lavandino e water.

Sarà ora il paziente lavoro dei Ris a confermare o smentire questa ricostruzione. I due giovani sono comparsi davanti al pubblico ministero ieri e adesso si trovano nel carcere di Nuchis.