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Lapis e libbertade

Lapis e libbertade
Lapis e libbertade
Vanna Sanciu

Pubblicato il 14 November 2015 alle 12:02

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Olbia, 14/11/2015

"Lapis e libbertade" è una poesia dedicata alle vittime dell' attacco terroristico avvenuto nel mese di gennaio dell'anno in corso contro la sede del giornale satirico Charlie Hebdo, a Parigi. A pochi mesi di distanza, un altro attacco terroristico senza precedenti in Europa ha insanguinato la città di Parigi e ci ritroviamo a piangere per altre vittime innocenti. La Francia è stata colpita al cuore e con essa tutte le persone che credono e lottano per la pace e la convivenza democratica. Questa poesia è dedicata a tutti coloro che quotidianamente lavorano per affermare i valori della democrazia ed i diritti inviolabili ed inalienabili della persona, tra i quali il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero nel rispetto della libertà e della dignità altrui.

Lapis e libbertade Tocant a mortu mizas de campanas, totu su mundu si nd'est apenadu, est faladu su sàmbene a funtanas chi fit pro Deus issos ant nadu. Si sunt iscujadas animas sanas, pregant su Deus, no ant odiadu. Sos malos tramunare cherent sorte, sulant su 'entu fritu de sa morte. Sa 'idd' intrea ant post' in benuju, ojos tancant in timoria pèrdidos, su colpus binchidu, a un'ancuju. Dae s' iferru parent issos bènnidos, nos ant postu una fune a tuju, pro òdiu tzegu los ant istèrridos. No ant a tancare 'uca sos giustos fintzas si nos costat cruos disgustos. Pro totu cussos lapis ch'ant truncadu àteros milli ant fatu sa punta, cussu sàmbene a terra faladu gal 'e libbertade gridat pregunta. Patos de paghe ant apetigadu, arrejonamus chena limb'ispunta. Totu sos Deos prèigant amore, sos chi brotant de paghe su fiore. Cussos fusiles puntados a coro ant segadu acordos de rispetu. Diversidade est unu tesoro, chi issos cumprendant amus isetu. Su caminu lu faghimus de oro, ma longu at a èssere su tretu. Arrennegados in colpada terra cun sos bighinos istudent sa gherra. © Vanna Sanciu Olbia, 22 gennaio 2015 Penne e libertà Traduzione Suonano a morte migliaia di campane, tutto il mondo si è impietosito: sono state versate fontane di sangue i colpevoli hanno dichiarato di averlo fatto in nome di un Dio. Hanno chiesto scusa le persone sagge, coloro che, pur professando un'altra fede, non odiano le altre religioni. I malvagi vogliono cambiare le sorti del mondo , soffiano il vento freddo della morte. Hanno messo in ginocchio tutto il Paese. Gli sguardi delle persone provate dalla tragedia sono chiusi, persi nella paura, il loro corpo è rannicchiato, sconfitto. Sembra che siano arrivati da un inferno, ci hanno messo il cappio al collo il loro odio cieco ha steso a terra uomini giusti, ma altri continueranno esprimere liberamente il loro pensiero, anche se questo ci costa terribili dispiaceri. Per tutte quelle matite che hanno spezzato, altre mille sono state appuntite, quel sangue che è stato versato, chiede ancora libertà. Hanno calpestato i patti di pace, noi vogliamo confrontarci con serenità, senza collera. Tutti gli Dei predicano per diffondere l'amore tra le persone , quelli che fanno germogliare il fiore della pace. Quei fucili puntati al cuore, hanno stracciato gli accordi di rispetto reciproco. La diversità è una ricchezza e la nostra speranza è che loro lo capiscano. Prepareremo la strada e ci prodigheremo con impegno per questo, ma il percorso sarà lungo e tortuoso. Le persone in collera per l'offesa subita, trovino la forza, con la collaborazione dei popoli alleati, di spegnere questa guerra. ©