Thursday, 28 March 2024

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Una piacevole sorpresa

Una piacevole sorpresa
Una piacevole sorpresa
Dionigi Pala

Pubblicato il 30 April 2016 alle 19:41

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Carissimo zio Dionigi,

Pure questa volta mi rivolgo a te in forma epistolare interrompendo la mia abitudine di parlarti, nel silenzio e al buio, al termine delle mie preghiere prima del riposo notturno.

La notizia appena ricevuta dell’avvenuta intitolazione a tuo nome della piazzetta antistante alla Biblioteca Simpliciana in Olbia, mi ha colto di sorpresa e, nello stesso tempo, mi ha indotto ad aprire il ricchissimo archivio dei ricordi che custodisco da sempre…

A

Durante un afoso pomeriggio di fine luglio del 1989, seduti all’ombra degli alberi in un angolo del cortile della tua abitazione, Su Lizu, tu interrompesti inaspettatamente la nostra chiacchierata per rivolgermi le esortazioni, ormai sempre più frequenti, riguardo al come avrei dovuto curare, come esecutore testamentario, la realizzazione delle tue ultime volontà. Ripetei accuratamente la “lezione”, impartitami spesso, per dimostrare di averla imparata a dovere:

“Aprirò l’archivio delle tue carte ed estrarrò la cartella “x” all’interno della quale troverò tre buste numerate e sigillate che dovrò aprire nell’ordine indicato…”.

Al termine dell’esposizione mi gratificasti con un cenno d’assenso; e mi astenni dal pronunciare il commento tante volte espresso, che la tua preoccupazione mi pareva un po’ esagerata e prematura.

Trascorse poco più di un mese e mi ritrovai davanti al tuo archivio, incredulo di dover dare inizio con dolore all’assolvimento del compito che mi avevi assegnato. L’ultima delle tre buste conteneva il necrologio col quale annunciavi ai famigliari e a tutti coloro che ti conobbero che il Signore ti aveva chiamato il giorno …. del mese di … del 198…

198… !

Sì, avevi scritto tu stesso, già dal novembre del 1986, quel 198… che lasciasti incompleto.

Quindi sapevi! Eri certo che il male che ti consumava non ti avrebbe concesso di giungere fino al 199… !

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Infine, dopo aver espresso il desiderio di essere sepolto sotto la nuda terra per favorire la natura nell’espletare il necessario dissolvimento della materia, mi rivolgesti un’ultima raccomandazione:

“Farai in modo che la cerimonia funebre si svolga nella forma più semplice possibile!”.

Quando il giorno delle tue esequie notai la presenza di alcuni agenti della polizia urbana che sostavano all’esterno della tua abitazione, resi partecipe della tua esortazione l’allora Sindaco della nostra città il quale commentò con questi termini:

“Comprendo, avendo conosciuto il Professore, questo suo desiderio che dimostra, ancora una volta, la semplicità e l’umiltà dell’uomo. Ma mi chiedo, e ti chiedo: ti pare giusto che noi si possa accondiscendere a questa sua richiesta? Se decidessimo per un “sì” allora resterebbe senza risposta la conseguente domanda che mi pongo: perché è stato quello che è stato e, soprattutto, perché ha fatto ciò che ha fatto? Riconosciamo, perciò, ai cittadini e alla città che lui ha tanto amato, il diritto di tributargli l’ultimo e dignitoso saluto”.

Ritenni opportuno accettare la logica di tale affermazione; e mi arresi incondizionatamente.

Del resto tu ormai non appartenevi più a questo nostro mondo e, chiusi gli occhi, si era interrotta ogni relazione di carattere materiale con esso.

Poi le cose si svolsero come sai.

Col passare degli anni, inoltre, pure la sensibilità culturale degli Olbiesi ha voluto ricordarti, in obbedienza al tuo desiderio che la Biblioteca Comunale assumesse il titolo di Simpliciana, rendendo così ulteriore onore al nostro Santo Patrono. Fu poi la volta della intitolazione a tuo nome, della scuola presso la quale insegnasti per lunghi anni e, infine, in occasione del centenario della tua nascita, eccoti ricordato nel nome del quale si fregia la piazzetta antistante la Biblioteca Simpliciana dove si conservano i libri e le carte che ti appartennero: strumenti raccolti da te amorevolmente e gelosamente custoditi in anni lontani e dei quali ti servisti per i tuoi studi.

Ora tu vivi nel mondo senza tempo, distante e immune per sempre dalle nostre debolezze e, per questo, ti lascia del tutto indifferente l’onore che ti viene tributato. Al contrario, per noi, per la comunità di cui facciamo parte si tratta di un modo assai significativo per ricordare e ringraziare l’insegnante e lo studioso che, come tanti altri Olbiesi, ha contribuito a dare lustro alla nostra città.

Concludo questa mia breve assicurandoti “l’elemosina” delle suffraganti preghiere di molti, sicuri che ad esse, per grazia di Dio, non resterai indifferente.

Ti abbraccio,Nigi

© Dionigi Pala

[caption id="attachment_56806" align="alignnone" width="960"]12661949_825693614242443_6194167021964710841_n La facciata della Biblioteca Civica-Biblioteca Multimediale Simpliciana recante la targa dedicata al prof. Dionigi Panedda[/caption]