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Beni culturali e paesaggistici raccontati a Sa Pedra Bianca

Beni culturali e paesaggistici raccontati a Sa Pedra Bianca
Beni culturali e paesaggistici raccontati a Sa Pedra Bianca
Patrizia Anziani

Pubblicato il 27 August 2017 alle 09:00

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“Patrimonio a lunga esposizione” è il titolo del nuovo evento culturale tenutosi a Sa Pedra Bianca, frazione di Padru, lo scorso 22 agosto. L’happening, promosso dall’associazione olbiese “Realtà virtuose” guidata dall’archeologa Silvia Selis e dall’antropologo Corrado Seddaiu, è stato presentato quale continuum delle iniziative precedenti, tenute a battesimo il 16 Ottobre 2016 da un’escursione cultural-ambientale in quel di Giuschereddu, sempre in territorio di Padru.

L’incontro di martedì scorso si è tenuto non per caso, come si leggerà più avanti, a Sa Pedra Bianca, utilizzando lo spunto tematico offerto dall’opera bibliografica “Patrimonio a lunga esposizione – l’età nuragica” curata dalla giovane associazione “Voes” (che prende il nome dall’omonimo nuraghe in territorio di Nule).

“Realtà virtuose prosegue fedele alla propria politica legata alla promozione della cultura storica, archeologica e paesaggistica dell’interno dell’isola – ha precisato Corrado Seddaiu – Abbiamo scelto l’ospitale piazza di Sa Pedra Bianca perché è nostra intenzione portare il visitatore, il turista, a scoprire la bellezza e il valore dei beni culturali e paesaggistici della zona. Sarebbe stato facile avere un pubblico numerosissimo tenendo la conferenza in una delle note località della costa e più efficace la presentazione del libro del gruppo “Voes”. Non è questa, però, la nostra intenzione, la nostra mission. Con le nostre iniziative ci proponiamo, con risolutezza, di accrescere le presenze in queste zone costestualizzando gli eventi”.

A dare il benvenuto agli astanti e alla manifestazione l’assessore alla cultura del comune di Padru Linda Bacciu, fervente sostenitrice della filosofia di Realtà virtuose.

Davanti all’incantevole vista che si perde sul sottostante parco di Tepilora, patrimonio UNESCO, nella piazzetta di Sa Pedra Bianca al tavolo dei relatori prendeva la parola l’archeologa Giovanna Fundoni dell’università di Sassari. L’esperta ha tracciato un excursus cronologico dell’età nuragica, delle sue peculiarità e ha posto l’accento su quanto sia forte il valore identitario dei monumenti nuragici per la Sardegna. Da parte sua anche parole di lode nei confronti dell’opera del gruppo “Voes” che, in sottile aderenza al pensiero di Realtà Virtuose ha preferito fotografare e descrivere i monumenti nuragici meno conosciuti e attirare l’attenzione su di loro.

L’opera “Patrimonio a lunga esposizione – l’età nuragica” è il primo capitolo di un progetto che riguarda i vari periodi in cui si sono succedute le civiltà che hanno abitato la Sardegna. Il titolo della pubblicazione, edita da Arkadia, ha origine in una tecnica di scatto che permette l’acquisizione di un elevato numero di informazioni grafiche e di porre in essere tecniche moderne, in uso nella fotografia digitale, tra cui la startrails, con risultati seducenti. Dopo questo esordio il gruppo composto dai fotografi Mark Federighi, Gian Carlo Caboni, Fabio Serra, Alberto Barroccu e Dario Bertini, coadiuvati dalla dottoressa Fabiola Atzori, dirigerà l’investigazione iconografica e narrativa verso le preziosità del periodo fenicio-punico, romano, alto e basso medioevale, giudicale.

Alla conferenza-presentazione è seguito un interessante dibattito fra specialisti, autori e pubblico presente, che non ha mancato di sottolineare l’importanza della rivalutazione e divulgazione del patrimonio culturale isolano e le criticità compresenti, per l’appunto, nelle attività di recupero, conservazione e valorizzazione. Frattanto“Realtà virtuose” guarda al futuro. Si trova già, infatti, oltre la fase embrionale il progetto che riguarderà la registrazione, catalogazione e codificazione dei suoni della natura dei luoghi non antropizzati o a bassissima antropizzazione, che verranno messi a disposizione, per il tramite di uno scrigno informatico, delle ricerche condotte da scienziati delle varie branche nonché degli artisti e musicisti miranti alla sperimentazione creativa.

L’associazione “Realtà virtuose”, per chi volesse, è raggiungibile tramite la sua pagina Facebook

F.B.