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Pubblicato il 11 November 2017 alle 13:10
Olbia, 11 novembre 2017 - L'alluvione del 18 novembre 2013 continua a far sentire i suoi nefasti effetti sull'economia e sulla popolazione: lo sanno bene tutti coloro che abitano oltre la voragine aperta di Monte Pinu: l'immenso cratere aperto dalla pioggia scaricata dalla montagna che ha portato via la strada, il terrapieno e tre vite umane.
A quattro anni di distanza, l'ex Sp38 è ancora come il Ciclone Cleopatra l'ha lasciata: anzi, forse è anche peggio perché il tempo - si sa - deteriora le cose che non vengono curate o sottoposte a manutenzione. Per sbloccare la situazione e pressare l'Anas, che ha il compito di ripristinare il collegamento stradale tra Olbia, Tempio Pausania e l'Alta Gallura, il consigliere regionale Giovanni Satta ha chiamato a raccolta sindaci e cittadinanza per una raccolta firme.
La raccolta è iniziata questa mattina alla base di Monte Pino, proprio nel punto in cui si interrompe la provinciale e inizia la salita verso la montagna e dunque la voragine. Sono state raccolte un centinaio di firme, ma l'obiettivo è di andare molto oltre e di consegnare tutto all'Anas.
La voragine sta creando notevoli difficoltà a tutti coloro che vivono/lavorano nella zona o che devono raggiungere Olbia o gli altri comuni per lavoro e/o commissioni. Sono difficili i collegamenti stradali, il 118 impiega più tempo ad arrivare, le aziende agrituristiche - come lo storico Li Sciappeddi - sono in affanno, i paesini si sentono ancora più isolati e Tempio, che di per sé non è dietro l'angolo, è ancora più lontana.
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