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Cronaca

Olbia, viaggio all'interno del caro libro: ecco come si difendono le famiglie

Olbia, viaggio all'interno del caro libro: ecco come si difendono le famiglie
Olbia, viaggio all'interno del caro libro: ecco come si difendono le famiglie
Olbia.it

Pubblicato il 27 September 2013 alle 15:22

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Olbia - Chi meglio di uno studente può spiegare ai profani cosa si intende per "caro libri", "scuola = lusso", "comodato d'uso"? Nessuno: per questo abbiamo sguinzagliato il nostro inviato speciale Paolo Ardovino, studente liceale e aspirante scrittore/giornalista. Questa volta, il nostro volenteroso collaboratore ci ha portato nel terribile mondo dei libri scolastici e dei loro terribili prezzi. Andare a scuola sta diventado sempre più un lusso a causa dei costi eccessivi legati al materiale didattico. A lanciare l'allarme è l'ONF (Osservatorio Nazionale Federconsumatori) che ha segnalato un aumento del 2,4%, rispetto al 2012, sul prezzo di zaini, astucci e borse a tracolla (quest'ultime sempre più di moda, specie tra gli studenti delle scuole superiori). La vera nota dolente riguarda però i libri di testo, per i quali, in media, si è speso più del 5% rispetto all'anno passato. Le principali vittime di questi aumenti sono i libri destinati agli alunni di prima media e prima liceo: nello specifico, le famiglie arrivano a spendere circa 450€ per libri di testo di prima media (senza contare spese legate ai dizionari), mentre chi la settimana scorsa ha varcato per la prima volta i cancelli delle superiori ha dovuto sborsare mediamente 700€ – dizionari compresi. Proprio i vocabolari rappresentano una spesa molto rilevante, specialmente al primo anno. Uno studente della prima liceo – ad esempio indirizzo classico del Liceo Gramsci di Olbia – deve acquistare i vocabolari di latino e greco, una spesa che supera il centinaio di euro. Questa spesa diventa ancor più pesante (e il portafoglio sempre più vuoto) per chi ha scelto l'indirizzo linguistico: infatti al dizionario di latino ne vanno aggiunti tre di lingue straniere. Come si può risparmiare? Oltre al ricorrente libro "di seconda mano", alcune scuole adottano già da tempo il comodato d'uso, vale a dire la concessione in prestito dei libri. Questa soluzione non risolve il problema legato ai vocabolari: lo studente che non li ha può consultare quelli messi a disposizione dalla scuola, anche se al massimo ce ne sono una ventina rispetto a un bacino potenziale di sette-ottocento alunni. L'ultima opzione-risparmio è la suggestiva editoria elettronica: un dizionario on-line può costare anche 8 euro e in un futuro più o meno prossimo si potrà fare affidamento esclusivamente su tablet ed e-book. Paolo Ardovino