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Cronaca

Olbia, via Mameli e anni di incuria: tutti i problemi, uno per uno

Olbia, via Mameli e anni di incuria: tutti i problemi, uno per uno
Olbia, via Mameli e anni di incuria: tutti i problemi, uno per uno
Angela Galiberti

Pubblicato il 15 September 2020 alle 16:06

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Olbia, 15 giugno 2020 - La serrata dei commercianti di Via Mameli, originata dalle conseguenze economiche della pista ciclabile promiscua da poco realizzata dall'amministrazione comunale coordinata dal sindaco Settimo Nizzi, è stata l'occasione per elencare uno ad uno i problemi della via.

Una strada principale, via Mameli, bistrattata e abbandonata come se fosse una periferia lontanissima: eppure siamo a soli 700 metri, in linea d'aria, dal palazzo comunale. La realizzazione della pista ciclabile è, per chi ci vive e per chi ci lavora, la classica goccia che fa traboccare il vaso. Nessuno dei commercianti e dei residenti è contro le piste ciclabili, ma osservando realizzazione e luogo qualcosa stride con i proclami amministrativi.

I parcheggi eliminati con la pista ciclabile non sono stati spostati da un'altra parte: sono stati persi totalmente. Le strisce blu sono state trasferite nelle vie limitrofe, dove prima i parcheggi erano gratuiti e dove pochissime case hanno aree di sosta private. Gli stalli di via Mameli, invece, non esistono proprio più: i commercianti sperano che possano essere ricavati in un altro spazio, magari nell'area delle Casermette, ma per ora non ci sono notizie su questo fronte.

Un discorso a parte meritano gli stalli per disabili: quelli che una volta erano presenti davanti alla scuola sono stati spostati di qualche metro, nella strada laterale che si trova immediatamente di fronte al Panedda. Se la distanza, in termini di metri, tra lo stallo e la scuola non è enorme (parliamo di attraversare la strada), qualche problema lo danno i marciapiedi.

Nel punto delle strisce pedonali scolastiche, attualmente, non ci sono gli scivoli né dal lato scuola (anche se il gradino presente non è particolarmente alto), né dal lato opposto (dove lo scivolo esiste per salire sul marciapiede su via Mameli, ma non in corrispondenza delle strisce e dunque la persona con disabilità dovrebbe raggiungere le strisce dall'asfalto della via laterale).

Come se ciò non fosse abbastanza, i marciapiedi di via Mameli sono costellati da mattonelle rotte, avvallamenti, dislivelli. In alcuni punti sono molto stretti, in altri difficoltosi: insomma, lo "slalom" tra gli ostacoli lo devono fare tutti, figuriamoci una persona con disabilità.

Problemi anche con lo scarico merci, spostato sempre nelle vie laterali: i corrieri e gli addetti delle imprese che usano lo stallo trovano questo spazio costantemente occupato.

E i pedoni? I pedoni, che già devono camminare su un'infrastruttura datata e malconcia, devono vedersela anche con i mezzi a motore. Sì, perché per fare le soste brevi le auto usano proprio i marciapiedi e così i pedoni sono costretti a passare sull'asfalto e a occupare la pista ciclabile promiscua.

Infine, la strada vera e propria: due i problemi già segnalati dal tempo al Comune di Olbia: una voragine che sta diventando sempre più grande e un avvallamento che indica un principio di cedimento della strada proprio sotto lo strato di bitume.

Ecco perché i commercianti sostengono che una pista ciclabile fatta così in questo contesto non avrebbe potuto essere una priorità.