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Olbia, variante Pai, Venturini: Cleopatra era imprevedibile

Lo studio del territorio per le opere di mitigazione

Olbia, variante Pai, Venturini: Cleopatra era imprevedibile
Olbia, variante Pai, Venturini: Cleopatra era imprevedibile
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 February 2022 alle 19:14

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Olbia. Uno studio del territorio approfondito per capire come funziona il reticolo idrografico, quali sono le criticità e come si possono risolvere (anche se in questa fase non si presenta un progetto vero e proprio, ma un elenco di potenziali opere): va in scena in Consiglio comunale la variante al Pai fatta dalla Technital.

A presentare lo studio, composto da diversi gigabyte di materiale, è stato l'ingegnere Simone Venturini. Molti gli spunti interessanti durante la presentazione, soprattutto conoscitivi rispetto alle caratteristiche del territorio olbiese.

Uno dei dati più interessanti riguarda quanti km di fiumi e canali esistono nel territorio olbiese: sono ben 914 km, la maggioranza dei quali lontani dal centro abitato. Di questi 914 km di fiumi, ne sono stati studiati ben 370 km. Quindi poco più di un terzo.

Per fare la variante Pai, la Technital ha dovuto studiare l'evento Cleopatra per capire come si è originato e perché è stato così devastante. Le parole di Venturini sono come macigni, perché sconfessa in punto di ragionamento idraulico chiunque abbia sostenuto che era prevedibile.

"Non è vero che era prevedibile - spiega Venturini -. Il 16 nov piovono a Putzolu 53 mm di acqua. Tempo di ritorno di due anni dal punto di vista statistico. Il 17 non piove e il 18 arrivano 174 mm di acqua con un tempo di ritorno di 200 anni. Question 174 mm sono piovuti su un terreno saturo. Abbiamo fatto girare il modello matematico  senza il 16 nov e la situazione esce diversa. La frequenza probabilistica di Cleopatra non è 200 anni ma 400 anni, si tratta di un evento estremamente grave e raro che negli annali idrologici non si trova. La cumulata del 16 e 18 è il caso più grave".

Le motivazioni stanno nella natura del terreno gallurese fatto da qualche metro di terreno e sotto c'è il granito, quindi il terreno si satura di acqua molto velocemente. 

Su via Belgio, Venturini ha le idee chiare: "una recinzione non sarebbe servita a nulla".