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Olbia, uccisione di animali e truffa a 30 Comuni: veterinario olbiese indagato

Olbia, uccisione di animali e truffa a 30 Comuni: veterinario olbiese indagato
Olbia, uccisione di animali e truffa a 30 Comuni: veterinario olbiese indagato
Angela Galiberti

Pubblicato il 05 June 2020 alle 12:52

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Olbia, 5 maggio 2020 - Canile Europa e operazione Cerbero, atto secondo: due anni di indagine, misure interdittive per non contrattare con le pubbliche amministrazioni e un sequestro di beni pari a 1 milione e 200 mila euro (ovvero la cifra che l'associazione che gestiva il canile non avrebbe dovuto, secondo gli investigatori, incassare). Più il coinvolgimento della Medicina Veterinaria dell'Università di Sassari per verificare lo stato di salute dei 619 cani trovati all'interno con la conseguente ipotesi di reato di maltrattamento e uccisione.

"La nostra è una Procura attenta ai soggetti deboli - ha detto il procuratore Gregorio Capasso -, anche in questo caso siamo intervenuti a seguito di una segnalazione di un cittadino privato che ha avuto il sospetto, riguardo un cane di nome Wisky, di un presunto maltrattamento. Questa è stata una bella indagine, fatta in collaborazione con l'Enpa e la nostra Guardia di Finanza. Abbiamo aperto così un'indagine su questa struttura che aveva stipulato convenzioni con 30 comuni di tutta la Sardegna per gestire i cani randagi. Ebbene, con le attività svolte anche con personale specializzato della Medicina veterinaria di Sassari, siamo andati a vedere come veniva gestita. Abbiamo trovato 619 cani all'interno e abbiamo trovato una situazione che non immaginavamo. Parliamo di reati particolarmente gravi come maltrattamento di animali e uccisione di animali. Abbiamo trovato problemi anche sotto il profilo igienico-sanitario, una situazione critica difficile da accettare".

"Poi siamo andati a verificare l'anima di questa strutura che nasce come associazione di volontariato che invece era una vera una società commerciale a scopo di lucro, quindi aveva una veste giuridica fittizia. Da un lato otteneva erogazioni pubbliche non dovute e come tutte le associazioni godeva di privilegi e agevolazioni fiscali. L'ipotesi di reato è truffa ad enti pubblici. Abbiamo trovato cibi scaduti e non adatti, animali che venivano tenuti in box non idonei, poi l'utilizzo di certi farmaci che terminavano in alcuni casi l'eutanasia dell'animale stesso senza l'accordo dei Comuni. Questa cosa ci ha fatto un po' male. Gli animali sono nostri amici, i cani in particolare. Abbiamo verificato che i contributi venivano usati, in qualche caso, per l'acquisto di beni privati", ha detto Capasso.

"Il nostro primo obiettivo è stato mettere in sicurezza gli animali - ha detto la Sostituta procuratrice Nadia La Femina -. Il canile è stato sequestrato, non è mai stato dissequestrato, mentre gli animali sono stati salvati e dati in adozione".

L'indagine è stata curata da Enpa, nella persona di Giovanni Azara (responsabile provinciale Guardie zoofile Enpa) e dalla Finanza coordinata dal capitano Carlo Lazzari.

"Dove c'erano casi di cani non curabili, provvedevano a fare l'eutanasia senza però informare i proprietari, cioè i Comuni. Se non c'è l'autorizzazione del proprietario si configura immediatamente l'assenza della necessità", ha spietato Azara. Secondo gli investigatori, le morti dei cani non sarebbero state comunicate per continuare a incassare i soldi dagli enti comunali.

"Abbiamo scelto il nome Cerbero perché l'indagine è stata come questo animale mitologico a tre teste - ha aggiunto il capitano Lazzari -. Tre livelli di indagine, molto complessi. Siamo andati a verificare tutto il lato fiscale, gli ingressi di denaro e le uscite".

Due le persone indagate: la responsabile legale dell'associazione di volontariato, considerata fittizia dagli investigatori, e il responsabile sanitario della struttura, un veterinario olbiese che già in passato era stato indagato ed è sempre stato assolto.

Secondo la Finanza, l'Associazione che gestiva il Canile Europa ("Movimento per la biodiversità") avrebbe truffato oltre 30 comuni e due Unioni di Comuni. I Comuni sono sparsi in tutta la Sardegna.