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Cronaca

Olbia, turisti intossicati da funghi velenosi

Olbia, turisti intossicati da funghi velenosi
Olbia, turisti intossicati da funghi velenosi
Angela Galiberti

Pubblicato il 30 November 2014 alle 16:28

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Olbia, 30 Novembre 2014 - Brutta avventura per una coppia di turisti milanesi in vacanza ad Olbia. La coppia, lui di 78 anni e lei di 65, è arrivata ieri sera al Pronto occorso di Olbia accusando diversi malesseri. A individuare la propabile causa dell'intossicazione alimentare è stato proprio il marito 78enne, medico di professione, che ha indicato ai sanitari olbiesi in un fungo il possibile colpevole. Tutto è iniziato sabato 29 Novembre, poco dopo pranzo. I due coniugi milanesi hanno iniziato a sentirsi male dopo una scorpacciata di riso ai funghi. I due turisti, colpiti da vomito irrefrenabile e violenti dolori addominali, si sono recati autonomamente al Pronto Soccorso del Giovanni Paolo II di Olbia dove sono stati curati. Il colpevole dell'intossicazione era un fungo veleoso, precisamente un Omphalotus Olearius scambiato per un "gallinaccio". I due turisti milanesi, dopo essere stati curati, si sono allontanati autonomamente dall'ospedale. Le loro condizioni di salute sono buone. La Asl numero 2 di Olbia invita i cittadini a rivolgersi al micologo messo a disposizione dall'azienda sanitaria. L'ufficio del micologo è al San Giovanni di Dio ed è aperto il Lunedì, il Martedì e il Venerdì dalle 09:00 alle 13:30. “Gli ispettori del servizio micologico sono a disposizione della popolazione, per questo vi invitiamo a non consumare funghi se non siete certi della loro commestibilità: nel caso sottoponeteli alla nostra attenzione - hanno dichiarato Giuseppina Meloni e Michele Murrai, i due micologi della Asl di Olbia intervenuti ieri sera al Pronto Soccorso dando aiuto ai medici olbiesi -. L'Omphalotus olearius, dal tipico colore arancione, viene spesso confuso per il Cantharellus cibarius, anche detto “Gallinaccio”: la tradizione popolare ritiene che tutti i funghi che nascono sopra i tronchi degli alberi siano commestibili, invece, come in questo caso, si e’ tratti in inganno e si mette a rischio la propria vita, soprattutto se si consumano grossi quantitativi di questo fungo”.