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Olbia, trasferimenti Air Italy: la Lega si schiera con i lavoratori e critica la Regione

Olbia, trasferimenti Air Italy: la Lega si schiera con i lavoratori e critica la Regione
Olbia, trasferimenti Air Italy: la Lega si schiera con i lavoratori e critica la Regione
Olbia.it

Pubblicato il 27 September 2018 alle 12:01

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Olbia, 27 settembre 2018 - Continua la querelle politica sui trasferimenti Air Italy da Olbia a Malpensa. L'ultimo atto è della Lega, che risponde così al Partito democratico e alla Regione.

"Ricordiamo agli amici di via Roma che il popolo non è smemorato come invece loro immaginano. Sarebbe impensabile immaginare di veder conclusa un’operazione del genere in così poco tempo. Le manovre di vendita iniziarono nel 2016, con l’allora governo Renzi. Gli strascichi delle castronerie fatte dal governo battente bandiera PD saranno purtroppo un grave peso che trascineremo per tanto tempo: un peso del quale ancora non siamo ancora pienamente consapevoli", afferma la Lega in una nota stampa.

La Lega si schiera, quindi, accanto ai lavoratori: "Ciò che più ci preme sottolineare al di là di qualunque discussione tra partiti, è il fatto che ancora una volta a trovarsi in bilico sul ciglio di un burrone sono i nostri lavoratori. Queste persone hanno da prima vissuto sulla loro pelle l’incertezza, il dubbio di non sapere cosa sarebbe stato di loro stessi. Si sono alzati ogni mattina e hanno lavorato quotidianamente con una pesante e pericolosa spada di Damocle sulla loro testa. Ora l’incertezza si trasforma in dubbio. La società domanda loro un trasferimento presso un’altra sede nazionale che possiamo presumere si tratti di Milano".

Sulla scelta dell'azienda, la Lega si pone delle domande. "In merito a questa decisione, ci domandiamo il perché di questa scelta; con le tecnologie di cui siamo dotati oggi, è veramente necessario un trasferimento fisico della persona stessa? Forse, se solo si volesse, si potrebbero trovare delle soluzioni più agevoli che vadano incontro alla necessità dei lavoratori. La società finirebbe per garantire un alloggio ai dirigenti che rivestono delle cariche di rilevanza, mentre chi si ritrova a lavorare in posizioni più modeste, si vedrebbe non solo estirpato dalla propria terra ma anche costretto a pagare di tasca propria tutte le spese che ne conseguono".

Secondo la Lega, gli extra non sarebbero conteggiati nel contratto. "Infatti tale eventualità e tali spese extra non sono assolutamente contemplate nel contratto. Dati alla mano, ci verrebbe da dire che i più maliziosi potrebbero collegare questo al solito giochetto messo in atto dalle grandi aziende e compagnie. Messi alle strette i 51 lavoratori che vivono sul filo del rasoio finirebbero per preferire l’autolicenziamento ai disagi di una sistemazione fuori sede con tutti i conseguenti disguidi. Questo porterebbe ovviamente un bel risparmio nelle casse della società. Sarebbe l'ennesima triste sconfitta per i lavoratori".

Dario Giagoni, vice commissario regionale della Lega, sferza la Regione Sardegna: "Noi battaglieremo quotidianamente per avere più occupazione sul territorio sardo! Ci domandiamo se, otre alla considerazione del vil denaro, Azienda e Regione cerchino una soluzione che vada incontro alle esigenze di tutte le parti in causa. Siamo fiduciosi e certi che questo sia possibile. Sveglia Regione, volere è potere!".