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Olbia, spariscono i toponimi in sardo. Psd'Az: "atto di arroganza"

Olbia, spariscono i toponimi in sardo. Psd'Az:
Olbia, spariscono i toponimi in sardo. Psd'Az:
Olbia.it

Pubblicato il 18 September 2016 alle 17:21

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Olbia, 18 Settembre 2016 - Il Partito Sardo d'Azione, guidato a Olbia dal segretario Lidia Fancello, torna a parlare, criticando aspramente la giunta Nizzi. "Un passo avanti e tre indietro e se tanto ci da tanto, è chiaro che Olbia, con questa giunta va verso una regressione”, sentenzia duramente la segreteria del Psd'Az cittadino al termine della riunione di venerdì 16 Settembre.

"Abbiamo constatato con desolazione, la scomparsa dei cartelli stradali, peraltro nuovi di zecca, che riportavano i toponimi in sardo e cosa ancora più sorprendente e piacevole, la variante gallurese a caratteri cubitali - continua Lidia Fancello -. Eravamo felici che finalmente Olbia e gli olbiesi si stessero riappropriando della propria identità troppe volte dimenticata, ma di fronte a questi nuovi cartelli di cui ci piacerebbe saperne anche il costo, ci meraviglia che lo stesso sindaco, il quale non disdegna di usare in pubblico la bellissima lingua gallurese, se ne vergogni invece al pari del più colonizzato degli indigeni, il quale butta via il suo oro in cambio di perline di plastica. La nostra identità e la nostra lingua valgono oro perché esse, insieme alla particolarità geografica, costituiscono i motivi per i quali arrivano turisti e studiosi da tutto il mondo".

I toponimi in lingua sarda sono stati adottati dalla passata amministrazione grazie alla proposta dell'ex consigliere sardista Stefano Fancello e al lavoro dell'ex assessore ai Lavori Pubblici, Davide Bacciu.

"Le scritte in sardo e in gallurese, relegati in piccolo sotto la scritta italiana, sono emblematiche di una mentalità autorazzista, la quale, temiamo sia pronta a sacrificare tutto: territorio, cultura, lingua e identità in nome di un’omologazione senza senso, o di interessi poco chiari", conclude Lidia Fancello.

La segreteria della sezione Luigi Oggiano, in sostanza, condanna questo l'eliminazione dei cartelli recanti i toponini in sardo, definendola “un atto di arroganza” nonché "un’offensiva esibizione muscolare che offende la nostra identità e che si poteva risparmiare ai suoi concittadini e anche alle casse del comune".