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Cronaca

Olbia Tattoo Show, mostra Stigmata: il tatuaggio diventa storia

Olbia Tattoo Show, mostra Stigmata: il tatuaggio diventa storia
Olbia Tattoo Show, mostra Stigmata: il tatuaggio diventa storia
Olbia.it

Pubblicato il 18 July 2018 alle 17:35

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Olbia, 19 Luglio 2018 -Olbia Tattoo Show, fa rima con cultura! Tra rap, tattoo e motorshow, la mostra “Stigmata – la tradizione del tatuaggio in Italia”, presentata dall’Associazione Culturale Stigmata, arricchirà il bagaglio dell’evento cardine della stagione estiva olbiese 2018.

La mostra “Stigmata” sarà rivolta a tutti e non solo a un pubblico di tatuatori e tatuati, e ha come intento primo, quello di colmare la totale disinformazione sulle origini e la storia del tatuaggio nel mondo ma soprattutto nel nostro paese. La mostra propone un viaggio indietro nel tempo in quella che è stata la storia e l’origine dell’arte del tatuaggio in Italia. Storia conosciuta solo da una nicchia della popolazione, malgrado il boom di appassionati degli ultimi anni.

Il viaggio ci porta indietro di 5.023 anni, data a cui risale il più antico corpo mummificato tatuato. Ben 61 i tatuaggi presenti su Oetzi, che potranno essere ammirati grazie a due foto e a un disegno dei suoi tatuaggi. Il viaggio prosegue poi spedito fino al XVI secolo, data a cui risalgono le tavole di fotografie degli stampini, e spedito fino al XIX secolo, data invece a cui risale lo strumento usato per tatuare i tatuaggi religiosi praticati fin dai tempi delle crociate. Infatti i cavalieri crociati non potevano essere seppelliti in terra consacrata se non avessero avuto su di sé tatuati i simboli della propria fede religiosa. Strumento attivo fino a metà del secolo scorso presso il Santuario di Loreto.

Il viaggio andrà avanti poi con la riproduzione di due stampe risalenti al secolo XIX, che illustrano i tatuatori per strada. Un vero e proprio tatuaggio degli artigiani, testimoniato anche dalle tavole dei simboli dei vari mestieri. Strettamente legato al tatuaggio degli artigiani vi sono gli affreschi del “Cristo della domenica”, di cui è presente una foto, che la chiesa fece dipingere in tutto il paese durante il medioevo per colpevolizzare i fedeli che la domenica non rispettavano il precetto del riposo domenicale.

L’ultima tappa del viaggio riguarda il tatuaggio dei carcerati studiato dal Lombroso e ci troveremo a cavallo tra i secoli XIX e XX. Viene raccontato attraverso le riproduzioni di 8 disegni d’epoca di questi tatuaggi (collezione Museo Lombroso) e spiegato il loro significato. Si potranno quindi ammirare i disegni di tatuaggi ricorrenti tra i detenuti, una vetrinetta con strumenti artigianali provenienti dal carcere di San Vittore a Milano più altre 8 macchinette e attrezzature artigianali per tatuare del sec XX.

Cultura abbinata alla moda e al divertimento, questa è Olbia Tattoo Show!