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Cronaca

Olbia, taglio alberi in Via Imperia: la letterina di una bimba olbiese

Olbia, taglio alberi in Via Imperia: la letterina di una bimba olbiese
Olbia, taglio alberi in Via Imperia: la letterina di una bimba olbiese
Olbia.it

Pubblicato il 24 August 2020 alle 13:50

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Olbia, 24 agosto 2020 - Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da una bimba olbiese e inviataci dalla sua mamma. L'argomento trattato è quello del taglio degli alberi in Via Imperia, tema su cui ancora si dibatte molto in città.

"Caro Sindaco e Giunta comunale di Olbia, voglio raccontarvi una storia.

"C’era una volta una mamma che vide sua figlia impegnatissima nello scrivere una letterina e poi consegnarmela e dire “mamma, puoi darla ai boscaioli che hanno tagliato gli alberi della scuola che zia ha piantato?”

"La mamma ha letto la lettera e decise di chiedere che venisse pubblicata, in modo che politici e cittadini avessero modo di leggerla. Per agevolare la lettura della letterina è stata modificata la forma e migliorata la grammatica, ma mantenendo il contenuto che ha colpito e commosso quella mamma."

"Qualche giorno fa mi son svegliata dopo aver passato una bellissima giornata al mare con la mia famiglia e amici. Vedevo che mia madre era seria e sembrava essere triste, ma non mi disse il perchè.

Mi propose di fare una passeggiata con lei e di andare a comprare qualcosa di buono. Ero molto contenta perché quando mamma mi dice così a volte mi compra qualche caramella e cose buone.

Andando al negozio ho capito che c’era qualcosa di strano… erano stati tagliati tutti gli alberi della via!

Non mi sembrava possibile… non capivo il perché e ho chiesto a mia madre. Lei mi ha detto che il Sindaco e i politici avevano deciso di tagliare tutti gli alberi (anche quelli che ancora sono rimasti nella via) per fare la strada nuova.

Stavo ancora cercando di capire quando abbiamo incontrato mia zia che si è avvicinata a me e mia madre. Non avevo mai visto mia zia così triste e, seria e arrabbiata, ha detto a mia madre che erano stati tagliati anche gli alberi che aveva piantato lei e gli altri bambini della ex scuola di via Imperia.

Cari boscaioli, voi avete mai avuto un gatto o dei ricordi belli legati alle persone a cui volete bene? Io si, e gli alberi piantati anche da mia zia quando era piccola erano uno di quei bellissimi ricordi.

Lei mi portava sempre a vederli, mi raccontava la loro storia e mi aveva spiegato quando fosse importante per loro sentirsi voluti bene; a volte con lei li abbiamo anche abbracciati.

Cari boscaioli e sindaco, avete ucciso quelli che erano ormai diventati come fratelli grandi per me, parte della nostra vita e affetti. Questo non ve lo posso mai perdonare!.

Alcune persone mi hanno detto che sono piccola, che non posso capire… ma io dico, perché distruggere una via così bella e uccidere esseri viventi? Anche se sarà più bello poi, le nuove piante che ci saranno non saranno mai gli alberi con le loro radici che erano anche nel cuore mio e di mia zia. Ora mia zia è triste, e anche io.

Non voglio aggiungere altro. Ora che loro non ci sono più provo odio verso i boscaioli, il sindaco e i politici che hanno fatto tagliare i miei amici e parte della nostra famiglia, ricordi e vita.

Aggiungo anche una cosa al sindaco che ho visto parlare (il giorno 4 Agosto)… io sono ancora una bambina e tante cose sicuramente non le capisco, ma so che mi avete fatto molto male con la vostraazione.

A scuola poi ci insegnano a non dire le parolacce, ad ascoltare e a non parlare in tono maleducato. Mi chiedo se la mamma del sindaco (e tutte le persone che mi hanno detto essere loro amici e lì presenti) gli hanno detto che bisogna esser educati, che le parolacce non si dicono e che, quando uno ti risponde male, bisogna ignorarlo come ci dicono di fare le maestre a scuola e i genitori.

Una volta mio zio ci ha portato in un bar di Olbia e siamo rimasti lì a giocare e disegnare su un tavolino; ad un certo punto due persone hanno iniziato a prendersi a parole brutte tra loro, non si ascoltavano e si prendevano in giro e noi ci siamo anche spaventate.

Quando ero in quella piazza con mamma e mia zia, e il sindaco parlava, mi sembrava di essere tornata in quel bar. Per fortuna sono andata solo una volta in quel bar e mi è capitato di andare solo una volta ad ascoltare il sindaco. Ma secondo me non doveva dire tutte quelle parolacce e usare quel tono maleducato, anche perché c’erano tanti bambini.

Anche se i suoi amici che erano lì, o i genitori del sindaco, non gli hanno mai detto che non ci si comporta così perché non da un buon esempio? E’ grande e dovrebbe capirlo da solo, anche perché è il sindaco della città dove viviamo.

Cari boscaioli… per favore, non tagliate altri alberi!

"Da mamma aggiungo che mia figlia un giorno ha avuto modo di assistere con me ad un evento in cui era presente l'assessore alla cultura Sabrina Serra."

"Da mamma mi chiedo se l'atteggiamento del Sindaco e della maggioranza presente il 4 Agosto, si possa dire sia stato specchio della cultura dell'ascolto, del rispetto e dell'inclusione di persone che vengono da altri paesi pur abitando ad Olbia."

"Se la trasmissione della cultura da parte delle persone delle istituzioni è anche dare il buon esempio, allora mia figlia non ha certo neanche considerata il giorno, né ha ricevuto un buon insegnamento da assessori e Sindaco in quell'occasione."

"L'assessore alla cultura Serra spero davvero, da donna e responsabile di un settore così delicato, possa dare un segnale a mia figlia, agli altri bambini e alla comunità, perché reputo sia suo ruolo far sì che Olbia tuteli la propria cultura e dignità, evitando di esser in futuro teatro di frasi e comportamenti più da bar (a sera tarda come diceva mia figlia) che di un incontro dei portavoce dei cittadini con gli abitanti della citta."

"Io e mia figlia confidiamo su una presa di distanza da parte dell'assessora Serra dall'episodio (del 4 Agosto) raccontato e in generale da un atteggiamento del primo cittadino che sembra esser prevaricatore nei confronti dei concittadini e delle stesse persone (uomini e in particolare donne) delle istituzioni." - si conclude la lettera.