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Olbia. Emergenza Siccità: la Gallura torna unita e promette battaglia

Olbia. Emergenza Siccità: la Gallura torna unita e promette battaglia
Olbia. Emergenza Siccità: la Gallura torna unita e promette battaglia
Angela Galiberti

Pubblicato il 16 September 2016 alle 20:21

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Olbia, 16 Settembre 2016 - C'è voluta l'emergenza siccità a far ritrovare l'unità tra i sindaci della Gallura, le associazioni datoriali, i sindacati e i rappresentanti istituzionali. Non il tribunale, non la Provincia, non l'Autorità portuale: il "miracolo" è stato fatto dalla siccità, dalle piogge che non arrivano, dai bacini prosciugati e dalle aziende agricole in ginocchio.

Questa mattina, nell'aula consiliare dell'ex Provincia di Olbia-Tempio (o forse sarebbe meglio dire sulle sue ceneri, visto lo stato in cui versa la sala), si è svolta l'assemblea convocata dal Tavolo Associazioni Gallura, coordinato da Mirko Idili, alla quale hanno partecipato una buona parte dei sindaci della Gallura, tre consiglieri regionali (Giuseppe Meloni, Giuseppe Fasolino, Giovanni Satta), le associazioni datoriali, i sindacati e la cooperazione, nonché il deputato Gian Piero Scanu.

Il metro dell'emergenza siccità non si misura nei paesi o in città, ma nelle campagne dove l'acqua è già razionata. "In questi mesi abbiamo perso il 40% della superficie coltivata - ha detto Gregorio Raspitzu, in rappresentanza delle associazioni degli agricoltori e degli allevatori -. I nostri allevatori non hanno seminato per il mangime dell'inverno, in altri territori sardi sì. Il nostro settore dell'allevamento è uno dei più importanti: abbiamo 40mila bovini e 106 mila ovicaprini. In Gallura ci sono i migliori allevamenti. Per questa e altre emergenze Cagliari non c'è, ma per le tasse c'è sempre. Siamo pronti a scendere con i trattori".

A fine riunione si è deciso di stilare la bozza di un documento che va integrata con le proposte dei comuni assenti, quelle del deputato Scanu e le proposte tecniche che dovranno scaturire da un tavolo tecnico suggerito dal Consorzio di Bonifica della Gallura che si svolgerà a breve. L'obiettivo è pressare la Regione Sardegna affinché si attivi per risolvere definitivamente la carenza di infrastrutture dedicate all'acqua. Già, le infrastrutture: quelle da completare o in progetto sono tante. Tra queste si annoverano la diga sul San Simone, la diga Sa Fossa a Porto San Paolo, gli sbarramenti sul Padrongianus, le traverse sul Vignola, la diga sul Rio Pagghiolu.

A prescindere dalle diverse sfumature, la riunione convocata dal Tag ha avuto il pregio di mettere tutti d'accordo: la Gallura ha ritrovato unità e forza per combattere per i suoi diritti. A sferzare la sala ci hanno pensato Giuseppe Fasolino (consigliere regionale di Forza Italia), Gian Piero Scanu (deputato Pd) e la posizione intransigente del paese di Aggius che, attraverso il suo sindaco Nicola Muzzu, ha ribadito la sua indipendenza nella gestione della sua acqua, nonché la necessità di combattere con "arroganza e prepotenza" per questo bene primario.

"Ci siamo visti tante volte. Sta diventando deprimente - ha detto Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci e consigliere regionale -. Dobbiamo pretendere le cose che ci spettano di diritto". Sulla stessa linea si è mosso anche Gian Piero Scanu: "Con la tiepidezza e le divisioni non si risolvono i problemi e nemmeno genuflettendoci al nostro partito di riferimento. Vorrei vedere questi propositi scritti: ci deve essere un programma preciso con i tempi di realizzazione, altrimenti non ci ascolteranno".

Dunque, gli step da affrontare sono i seguenti: redigere un documento unitario, con proposte concrete e tempi di realizzazione, chiedere un incontro al presidente Francesco Pigliaru e chiedere una riunione in loco della Commissione regionale ai Lavori Pubblici.

Le altre dichiarazioni.

Giacomo Meloni (Confartigianato): Questa giornata arriva dopo una richiesta alla Regione a cui non abbiamo ricevuto risposta. Servono opere per risolvere la carenza idrica, le perdite, i versamenti a mare. La nostra non è una richiesta di campanile. Il territorio deve essere unito.

Luisa Di Lorenzo (Segretario generale Cgil Gallura): Come sindacati conosciamo bene i problemi delle persone. Quando l'acqua verrà razionata anche alla popolazione verrà razionata anche ai servizi pubblici come le scuole o grandi strutture come quelle ricettive. Non ci possono diversità di trattamento tra i diversi territori. Sull'emergenza acqua, la Gallura non deve accontentarsi di servizi parziali.

Marco Marrone (Presidente Consorzio di Bonifica della Gallura):È bello non sentirsi soli. All'inizio la diga del Liscia conteneva solo 45 milioni di metri cubi e col tempo siamo arrivati a 105 milioni di metri cubi. Questo ci ha consentito di fare una programmazione. Ora l'acqua manca perché è cresciuta la domanda ed è cambiata l'agricoltura. La diga ci è stata portata via nel 2009. Col tempo ho capito che quando il governo di un qualcosa è più vicino al territorio c'è più sensibilità e attenzione. Noi, come Consorzio, facciamo tanti progetti, ma il massimo che riceviamo è una pacca sulla spalla. Non ci basta più.

Settimo Nizzi (Sindaco di Olbia): Non possiamo accettare piccole concessioni. Dobbiamo invitarli qua, dobbiamo incontrarli e parlare con loro. La prima cosa che dobbiamo fare è invitare il presidente Pigliaru, più Abbanoa, Egas ed Enas. Alla diga del Liscia c'è il torrino di presa che deve essere riparato. Serve un milione di euro per riparlarla: la Regione dovrebbe darceli.

Giuseppe Meloni (consigliere regionale Pd e sindaco di Loiri Porto San Paolo): Qua ci siamo tutti, è un bel segnale. Ringrazio il mondo delle campagne che sta facendo tanti sacrifici per permettere gli usi civici dell'acqua. Servono interventi immediati sia per risolvere l'emergenza, sia per avere una programmazione a lungo e medio termine.

Giovanni Satta (ex sindaco Buddusò e consigliere regionale gruppo misto): La Gallura ha bisogno di programmazione. Convochiamo qua la commissione regionale ai Lavori Pubblici. Dobbiamo risolvere i problemi. Ci stanno togliendo anche l'Ufficio del Demanio.