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Cronaca

Olbia, studenti senza assistenza specialistica: genitori pagano operatori di tasca loro

Olbia, studenti senza assistenza specialistica: genitori pagano operatori di tasca loro
Olbia, studenti senza assistenza specialistica: genitori pagano operatori di tasca loro
Angela Galiberti

Pubblicato il 16 September 2019 alle 13:43

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Olbia, 16 settembre 2019 - Ancora una volta, a distanza di un anno, torniamo a parlare di diritto allo studio negato e il focus è sempre il medesimo: l'assistenza specialistica agli studenti con disabilità.

Assistenza importantissima, che ogni anno inizia tardi o con coperture insufficienti a garantire il diritto allo studio e alla socialità dei giovani disabili.

Giovani che hanno diritto a studiare, a formarsi, a crescere con i loro coetanei.

A lanciare l'ennesimo allarme in tal senso è l'associazione SensibilMente Onlus, ormai da anni impegnata su questo fronte spinosissimo che toglie realmente la serenità a tante famiglie.

"È ricominciata la scuola e con lei tutti i problemi di ogni inizio anno scolastico.Per i nostri bambini e ragazzi, non ci sono insegnanti di sostegno né assistenza scolastica": scrive laconicamente l'associazione olbiese su Facebook.

Il servizio è, ovviamente, a macchia di leopardo: "Per essere precisi, l'assistenza scolastica è partita nelle scuole di competenza comunale (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) ma non in quelle di competenza provinciale (scuole secondarie di secondo grado)".

Si è ripresentata, insomma, la stessa situazione dell'anno scorso nelle medesime modalità a Olbia e in tutta la Gallura.

"La situazione è la medesima ovunque per gli insegnanti di sostegno: coperture asinghiozzo dei soli insegnanti di ruolo, pochissimi rispetto alle necessità - continua SensibilMente Onlus -.Molti genitori ci hanno già chiamato, i figli vanno a scuola per poche ore e con la copertura di personale pagato direttamente dalle famiglie".

È questo l'aspetto più sconcertante della vicenda: le famiglie sono costrette a pagare del personale ad hoc per permettere alle loro figlie e ai loro figli di poter esercitare il diritto allo studio.

"Proprio così, se vuoi mandare tuo figlio a scuola come gli altri devi pagare gli operatori di tasca tua fino all'arrivo del sostegno e dell'assistenza", scrive l'associazione.

E ancora: "Alcuni genitori ci segnalano che hanno appreso dalla scuola che le ore di assistenza, nelle scuole superiori, saranno di nuovo tre a settimana per ragazzo".

Amarissime le considerazioni di SensibilMente, guidata dalla presidente Veronica Asara.

"Tutta la battaglia fatta l'anno scorso evidentemente non è servita e l'Associazione si muoverà di conseguenza", si legge.

"Avevamo scritto alla Provincia già a giugno con tre quesiti netti: di quante ore sarà il servizio? partirà dal primo giorno? si eviterà la disparità di trattamento tra gli studenti disabili della Gallura e quelli del resto della provincia?Abbiamo ottenuto risposte evasive, di fatto delle non risposte".

Dunque, ecco le famiglie sul piede di guerra.

"Bisogna ripartire con le battaglie, ancora e ancora fino a quando la tutela del diritto allo studio degli studenti con disabilità di tutta la Gallura non sarà garantito", specifica SensibilMente.

Infine, la constatazione più dura e triste: "Intanto ripartiamo con la solita amarezza generata dal vedere i nostri figli trattati, per l'ennesima volta, come studenti di serie b".