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Pubblicato il 15 May 2019 alle 11:16
Olbia, 15 maggio 2019 - Nella Città di Olbia, da circa due anni, non si fanno più screening audiometrici sui neonati: un servizio, questo, che fa parte dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) del servizio sanitario pubblico.
La denuncia, attraverso le pagine della Nuova Sardegna di ieri, è dell'Adiconsum guidata in loco da Antonella Meloni.
Tante le segnalazioni che l'associazione ha ricevuto da parte di neo genitori: se si vuole effettuare questo test, importantissimo per prevenire o affrontare problemi più gravi, bisogna andare a Sassari.
Né a Olbia né a Tempio viene effettuato il servizio, precisamente dal mese di giugno del 2017.
Pensiamo al disagio che deve subire una famiglia, i cui equilibri sono già stati stravolti per l'arrivo di un figlio, per godere di un servizio previsto dai Lea.
Se i genitori sono liberi professionisti, difficilmente potranno chiudere la loro attività per un giorno e recarsi a Sassari.
Tra i dipendenti o tra chi perde il lavoro a causa della maternità, non tutti sono automuniti e non tutti possono contare su altrettanti parenti/amici che non lavorano per strappare un passaggio.
Chi si può muovere, invece, deve fare i conti con la benzina e con le vie di comunicazioni che, ancora, non sono esattamente agevoli.
Il tutto per un servizio che fino a due anni fa veniva garantito in loco.
A quanto pare, come riporta la Nuova, il servizio è stato sospeso perché non sarebbe stato rinnovato il contratto al tecnico.
Tecnico che fornirebbe tale servizio in privato, ma non tutte le famiglie - specialmente di questi tempi - se lo possono permettere.
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