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Pubblicato il 14 June 2018 alle 21:04
Olbia, 14 giugno 2018 - Dopo tutte le prese di posizione contro il sit-in organizzato davanti al Mater Olbia, Caminera Noa ha deciso di rispondere e lo ha fatto con un lungo comunicato stampa. "Il 17 al Mater daremo la parola a tutti, anche a chi ci sta attaccando - annuncia il neonato movimento politico indipendentista -. Ma intanto chiariamo alcune cose fondamentali".
"Nonostante si faccia di tutto per evitare di associare la realizzazionedel Mater Olbia al ridimensionamento della rete ospedaliera pubblica, laverità è facilmente dimostrabile e tutta contenuta nelle diversedisposizioni che si sono succedute a cominciare dal 2014 - afferma Caminera Noa -. L'accordo stipulato, o meglio sarebbe dire imposto da Renzi a Pigliaruper agevolare "gli investimenti privati nelle strutture ospedaliere" èchiaramente riportato nella legge 164 del 2014"
Caminera Noa cita così integralmente l'articolo 16 della legge 164 del 2014:
Caminera Noa torna a spiegare: "Soldi pubblici quindi, e posti letto, da sottrarre al resto dell'isolaper un'opera, il Mater, che forse mai vedrà la luce, mentre la reteospedaliera pubblica viene costretta ad annaspare.In tutta questa vicenda non può non saltare agli occhi che nellariorganizzazione della rete ospedaliera approvata dal Consiglioregionale nella seduta del 25 ottobre 2017 si fa riferimento solo allaprima parte della legge 164, e viene omessa completamente la parte incui testualmente la Regione Sardegna "assicura l'approvazione di unprogramma di riorganizzazione della rete ospedaliera che garantisca che,a decorrere dal 1° gennaio 2018" si includano "nel computo dei postiletto anche quelli accreditati nella citata struttura".Svista o voluta omissione? Il "punto di riferimento per la Gallura",costerà caro all'isola: 178 posti letto convenzionati in fase di avvioche diventeranno 242 a regime. Così, mentre la parola d'ordine per gliospedali pubblici è "riduzione della spesa", per il Mater, gli euromessi a bilancio ammontano a 55,6 milioni all'anno (Deliberazione diGiunta Regionale n.24/1 del 26/06/2014) e non ci sarà da rallegrarsiper i galluresi: a cambio di quest'opera, che forse mai verràcompletata, e barattata per 2 milioni di metri cubi di nuovo cementolungo la costa, già stanno chiudendo i reparti di Tempio e il presidiodi Santa Teresa".
Per Caminera Noa vi è un collegamento diretto tra il supportare il progetto Mater Olbia e i tagli alla sanità pubblica, in particolare quelli in Gallura nei piccoli ospedali.
"L'efficienza della sanità pubblica non può essere un mero tagliodelle spese ma una reale riorganizzazione che garantisca uguali servizidi qualità per tutti, in maniera indistinta a prescindere dalladensità abitativa delle aree di interesse.I galluresi come i restanti cittadini sardi hanno il sacrosanto dirittodi curarsi, senza farsi prendere in giro da chi continua a promettere ilparadiso a prezzi scontati e non cascare nella trappola di barattare iloro diritti con quelli degli altri sardi", sottolinea il neonato movimento politico.
"Detto questo, abbiamo deciso di aprire la nostra manifestazione achiunque voglia confrontarsi con noi, anche se da posizioni critiche oaddirittura antagonistiche.L'unica cosa che esigiamo è il rispetto del nostro diritto democraticoalla libertà di opinione che non permetteremo a nessuno di mettere indiscussione.Per questo motivo Caminera Noa invita tutti i cittadini di Olbia eGallura, singoli o associati, a partecipare domenica 17 alla Manifestazione contro la privatizzazione della sanità. Inoltre Caminera Noa ribadisce, in particolare ai giornalisti abituatiad etichettare a tutti i costi, che il nostro non è un progettoesclusivamente indipendentista, e che si tratta invece di unsoggetto-progetto politico aperto e pluralista, nato un anno fa fuori dalogiche di aggregazioni pre elettorali, in continua evoluzione, basatosui valori democratici fondamentali e condivisi: l'antifascismo,l'antirazzismo, la necessità di superare il liberismo come modelloeconomico, la sostenibilità e il diritto all'autodeterminazione.".
L'invito è aperto a tutti: liberi cittadini, ma anche organizzazioni, associazioni, sindacati, movimenti.
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