Olbia - Questa mattina, per la terza volta in pochi giorni, i
dipendenti del Cipnes assunti con contratto par-time ciclico hanno manifestato il loro disagio lavorativo di fronte agli uffici della
Provincia di Olbia-Tempio situati in via Nanni ad Olbia. Ad accompagnare i lavoratori vi erano
Luisella Maccioni e Lorenzo Porcheddu della segreteria provinciale
Cgil Funzione Pubblica. Per adesso, nè la Cgil nè i lavoratori hanno avuto una sola risposta dal Consorzio industriale provinciale. "Nessuna risposta da parte loro - ha detto Luisella Maccioni - in compenso, in questi giorni, hanno assunto altri
8 lavoratori con par-time ciclico di 8 mesi. Queste persone hanno la stessa qualifica di questi lavoratori, perchè non hanno richiamato loro?". La domanda, per adesso, rimane in sospeso. Di certo però la vita dei 9 lavoratori coinvolti in questa vicenda non sta sicuramente migliorando.
Il 31/10/13 è finito il loro "ciclo" di lavoro e adesso sono senza stipendio, contributi e ammortizzatori sociali. "Al Cipnes tutto tace - ha aggiunto Luisella Maccioni - continuano a fare ciò che vogliono,
ma ci sono delle regole e vanno rispettate. Il contratto nazionale prevede, ad esempio, che si debba assumere una certa percentuale di precari". Secondo quanto affermato dai rappresentanti della Cgil Fp, il Cipnes non rispetterebbe nè le percentuali, nè le regole del contratto nazionale. Al termine del sit-in, intorno alle 12:30, la delegazione capitanara anche da Antonio Canu (delegato sindacale Cipnes della Cgil) è stata ricevuta dal Commissario Straordinario della Provincia di Olbia-Tempio, Francesco Pirari.
L'incontro, di cui non sono noti i particolari, pare essere stato abbastanza positivo. Durante il sit-in non si è pensato solo al Cipnes. Insieme ai lavoratori olbiesi vi era anche
Mariolino Azzena, rappresentante sindacale Cgil dei lavoratori della
Zir di Tempio. Anche per questi lavoratori vi è una importante vertenza in corso. La Regione Sardegna avrebbe dovuto fare una leggina per consetire la ricollocazione di questi lavoratori e delle stesse Zir all'interno dei Consorzi industriali provinciali. La leggina, al momento, è bloccata. La Cgil chiede alla Regione di risolvere questa situazione incresciosa.
