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Olbia, Sindacati: "Covid-19 mostra fragilità sistema gallurese"

Olbia, Sindacati:
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Olbia.it

Pubblicato il 25 March 2020 alle 20:18

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Olbia, 25 marzo 2020 - Un sistema sanitario fragile: questo è ciò che mostra, in Gallura, il Covid-19. Lo dicono, con forza, i sindacati Cgil e Uil con la loro sezione Funzione Pubblica. Ecco la loro analisi e le loro proposte. Firmano il contributo Luisella Maccioni (Segretaria Fp Cgil), Margherita Canu (responsabile territoriale sanità Uil Fpl), Gessica Cardia (Sanità Fp Cgil).

Titolo: Emergenza Epidemia Gallura

L'emergenza della pandemia del Covid 19 ha messo in evidenza la fragilità di un sistema sanitario gallurese che, come più volte segnalato negli scorsi anni, era stato già depotenziato da una politica di riorganizzazione sanitaria posta in essere dalle precedenti Giunte fin qui succedutesi.

A tutto ciò si aggiunge la mancata riorganizzazione sanitaria regionale promessa durante la campagna elettorale del 2019 e di fatto rimasta tale: uno slogan elettorale e nulla più.

Come spesso succede in un sistema sanitario non adeguato o fragile, la prima difficoltà non ordinaria crea panico, disfunzioni e il collasso di un sistema.

Questa è quello che sta succedendo negli ospedali galluresi. Il caos è iniziato alle prime avvisaglie di pandemia anche nei nostri reparti quando i lavoratori si sono resi conto di non avere a disposizione gli strumenti posti a tutela della loro della sicurezza e, si son resi conto che non esistevano procedure definite, percorsi programmati.

Apprensione che riguarda anche il personale che lavora presso le residenze sanitarie assistite, le case di riposo, o chi fa assistenza sanitaria domiciliare e chi lavora nelle strutture riabilitative o nelle associazioni di volontariato.

Basti pensare alla RSA di Padru anch’essa toccata dal Covid 19. Appare sempre più evidente che nell’area socio sanitaria gallurese qualcosa non ha funzionato.

Il meccanismo di assistenza ospedaliera, territoriale e di urgenza- emergenza non era in alcun modo pronto e i protocolli procedurali non hanno sortito gli effetti sperati visto l’elevato numero di contagi nei reparti.

I primi esiti positivi tra i lavoratori hanno portano alla chiusura dei reparti.

Al prime formali comunicazioni dei dipendenti di fronte alle disfunzioni gravissime si risponde con lettere ufficiali con cui si richiama il personale tutto, al rispetto del codice di comportamento e agli obblighi di fedeltà all’Azienda.

Quale Azienda chiediamo. La stessa che ha lasciato i lavoratori senza DPI esponendoli ad un contagio massivo da farli assurgere alla attenzione della cronaca nazionale?

Come organizzazioni sindacali dobbiamo rilevare lo sconforto che c’è tra i lavoratori dovuto alla sensazione che l'emergenza nel nostro territorio possa non essere più controllabile se non verranno adottate misure straordinarie e immediate che pongano fine al contagio diffuso tra gli operatori. Contestualmente dobbiamo prendere atto che numerosi reparti vengono “congelati” e la riapertura dopo la sanificazione, è posticipata di giorni.

Ad oggi siamo a 5 sospesi. Questo implica una carenza di “offerta sanitaria” nel territorio gallurese. Situazione che non può protrarsi oltre senza ipotizzare gravi conseguenze sui cittadini.

A questo si aggiunge la mancanza di comunicazione tra le direzioni e i lavoratori, mancata adozione di percorsi intra e infra ospedalieri condivisi e fattivamente applicati, informazione e formazione sul corretto uso dei DPI, adeguata dotazione anche nei presidi sanitari dei 26 paesi della Gallura, dei dispositivi per il personale del territorio.

E’ improcrastinabile l’individuazione di una unica cabina di regia deputata ad assumere decisioni efficaci per evitare il collasso di tutto il sistema sanitario nel nostro territorio cui dovrebbe essere attribuito l’oneroso compito di:

1. emanare e gestire protocolli operativi integrati tra tutte le strutture sanitarie, sia ospedaliere (pubbliche e private) sia territoriali , residenziali e domiciliari.

2. verificare la puntuale e piena applicazione delle procedure anche sotto il piano delle responsabilità dei vertici chiamati a porle in essere.

3. Unica cabina di regia nella gestione del personale sanitario, nella gestione degli operatori, nel loro impiego, nella tutela della loro sicurezza.

4. Promozione della sinergia tra gli operatori/reparti/territorio coinvolti nel contrasto dell'epidemia COVID 19 magari attraverso un continuo contatto/comunicazione tra gli attori a vario titolo coinvolti;

5. Attivazione immediata di una campagna di screening tra gli operatori della sanità stabilendo chi è positivo e chi può tornare ad operare.

6. Acquisti di forniture urgentissime di DPI, apertura di nuovi laboratori per effettuare i tamponi.

7. individuazione di un reparto a Tempio Pausania ed uno ad Olbia dedicati alla assistenza dei pazienti positivi al COVID in attesa di essere trasferiti presso le due strutture regionali individuate.

8. Individuazione di un reparto per presidio dove assistere i pazienti sospetti covid in attesa di tampone / esito;

9. istituire un tavolo permanente di coordinamento tra rappresentanti delle Aziende sanitarie, le Organizzazioni Sindacali ed i soggetti della sanità privata e del terzo settore chiamati oggi ad affrontare le, ciascuno per il suo ruolo , la grave pandemia.

Ci duole constatare il mancato funzionamento del comitato di coordinamento promosso dalla Regione Sardegna e lì altrettanto mancato funzionamento delle cabine di regia individuate. Crediamo che sia arrivato il momento di non abbandonare il modello sino ad ora seguito. Chiediamo si ponga fine alla fase degli annunci clamorosi smentiti puntualmente dai fatti.

Crediamo che l’eccessivo numero di operatori sanitari colpiti dall'epidemia potrebbe a breve portare al completo collasso del sistema salute e costituire involontariamente un ulteriore vettore di propagazione del fenomeno.

Non è il momento della polemica infruttuosa ma quello della constatazione della gravità della situazione e dell’essere consequenziali adottando scelte responsabili a partire da chi deve avere il comando o il potere di agire con competenza.

Facciamo quindi un appello pubblico alle Autorità Regionali e alle Autorità Locali per l'immediata nomina di un commissario autorevole e competente che prenda/no in mano la gestione della sanità nel territorio della Gallura per gli aspetti di contrasto all'epidemia