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Cronaca

Olbia, scuole chiuse: famiglie nel caos

Olbia, scuole chiuse: famiglie nel caos
Olbia, scuole chiuse: famiglie nel caos
Olbia.it

Pubblicato il 05 March 2020 alle 11:56

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Olbia, 05 marzo 2020 - Ieri la sospensione delle attività didattiche in tutta Italia (Olbia compresa), oggi le difficoltà per migliaia di famiglie olbiesi alle prese con figli da sistemare e lavori da onorare.

Sì, perché nonostante il Governo Conte abbia deciso per lo stop alle lezioni e a tutto quello che prevede un "assembramento di persone", il resto della vita continua a scorrere.

Per resto della vita si intende il lavoro: nessuna fabbrica, nessun negozio, nessuna piccola azienda, nessun supermercato, nessun centro commerciale, nessun ufficio pubblico è stato chiuso.

Cosa significa? Che chi deve andare a lavoro e ha figli non sa dove sbattere la testa perché in teoria anche servizi come ludoteche o parco giochi dovrebbero essere chiusi.

E così, ecco tutte le perplessità delle famiglie olbiesi di fronte a questa misura.

" I genitori vanno al lavoro, a fare la spesa, incontrano amici e familiari. Ma il corona virus è testardo.... Se non può contagiare uno studente preferisce non far male a nessuno . Il governo sta perdendo la testa. Qualcuno crede che i ragazzi staranno 10 giorni chiusi in casa?", si domanda Alessandra.

E ancora: "Come faranno i genitori che lavorano entrambi? Lasceranno i minori incustoditi a casa mentre lavorano. Lo stato dovrebbe ragionare anche su questo credo", sottolinea Yooussef.

Invita alla razionalità Elisa: "Non so forse leggere solo una notizia rende tutti dei critici. La chiusura è estesa a tutta l'Italia non solo ad Olbia. Nessuno è immune e visto che i controlli sono inesistenti vogliono tutelare tutti. I bambini e i ragazzi stanno a stretto contatto tra loro poi tornano a casa abbracciano i nonni etc è un modo x tutelare. Ma qua ci sono sempre critiche. Chiudono anche i cinema, i musei, i centri sportivi gli stadi e voi criticate se chiudono le scuole. Premetto che ho 3 figli 2 dei quali frequentano la scuola".

Il problema dei genitori, però, rimane: ci sono lavori che non permettono il telelavoro e che prevedono la presenza in fabbrica o negli uffici. Un avvocato potrà fare delle pratiche a casa, ma poi dovrà incontrare i clienti e dovrà uscire.

C'è poi il problema delle rette degli asili, che non si fermano: famiglie si ritroveranno a pagare da una parte la retta per un servizio che non usano e dall'altra la baby sitter perché devono lavorare.

Il rischio è anche quello di perdere il posto di lavoro in un momento in cui il lavoro è in fortissima crisi.

Insomma, il problema tocca tutti indistintamente: ecco perché diverse forze politiche, in primis la Lega, ha chiesto un intervento su questo fronte.