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Cronaca

Olbia, caos scuole: parcheggi selvaggi, genitori esasperati e pericoli per i bambini

Olbia, caos scuole: parcheggi selvaggi, genitori esasperati e pericoli per i bambini
Olbia, caos scuole: parcheggi selvaggi, genitori esasperati e pericoli per i bambini
Angela Galiberti

Pubblicato il 15 November 2018 alle 15:08

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Olbia, 15 novembre 2018 - I fatti avvenuti ieri in via Redipuglia, di fronte alla scuola elementare e a decine di persone, hanno riportato al centro delle cronache uno dei problemi più assurdi che tutti gli olbiesi sono costretti a subire: ovvero il tentativo, da parte di moltissimi genitori, di entrare con l'auto dentro la scuola pur di non far camminare il bambino.

Ovviamente ci riferiamo esclusivamente a tutta quella 'massa' di genitori con le gambe sane e bambini normodotati che non hanno alcun rispetto delle regole del Codice della Strada, né comprendono che con queste condotte creano situazioni pericolose per la sicurezza proprio dei bambini.

Le scuole sono da tempo, infatti, il far west del parcheggio: sia perché, attorno ad alcuni plessi, non ci sono aree di sosta, sia perché moltissimi genitori non vogliono rispettare le regole.

In via Redipuglia, ogni giorno, è il caos: la sosta è consentita solo nel lato della scuola, ma molti genitori parcheggiano anche dall'altra parte, ostruendo metà carreggiata e creando ingorghi.

Stessa storia in via Nanni: ora vi è la scusa dei parcheggi chiusi alla radice dell'Isola Bianca, ma le auto parcheggiate in rotatoria e gli ingorghi infiniti davanti alle scuole c'erano anche quando tali aree erano aperte (e drammaticamente vuote).

Non fa eccezione la zona di via Cimabue: qui i genitori toccano vette quasi inarrivabili e lo sanno bene i residenti, costretti a fare la "lotta" all'ultimo sportello pur di accaparrarsi un posticino nel quartiere. I genitori, infatti, fanno a gara per sostare il più vicino possibile all'ingresso scolastico nonostante la zona sia piena di parcheggi (basta infatti attraversare Corso Vittorio Veneto, a piedi, per rendersene conto).

"Se i genitori sono i primi che non si posteggiano in maniera regolare, noi nel limite del possibile diamo precedenza alla sicurezza dei bambini, ma invitiamo sempre a rispettare le regole - spiega Giovanni Mannoni, comandante della Polizia Locale -. Ma se la risposta del genitore è "faccio ciò che mi pare" e si continua a rispondere male, non possiamo accettarlo".

Il contesto del "ritiro dei figli" non è poi così tranquillo come potrebbe sembrare: spesso i genitori sono di fretta, sono esausti ed esasperati dagli impegni, dal traffico, dalla vita che scorre frenetica. Ed è in questo humus che cresce il poco rispetto delle regole, la voglia di fare prima degli altri, il "me ne frego". Finché, appunto, non arriva una multa.

"Non spetta a noi, purtroppo, organizzare la viabilità o costruire parcheggi. Il nostro compito è garantire la sicurezza - continua Mannoni -. Riceviamo continuamente lettere da insegnanti e genitori che segnalano problematiche, slalom in mezzo alle macchine e situazioni di pericolo. A quel punto non posso fare altro che sanzionare. I segnali ci sono, vanno rispettati".

Non solo, Mannoni racconta anche un episodio esemplare accaduto davanti ai suoi occhi: "Mi è personalmente capitato di vedere, con i miei occhi, un genitore lasciare in mezzo alla strada l'auto con lo sportello aperto per accompagnare il bambino dentro la scuola".

Insomma, oltre il caso singolo e specifico che va approfondito nelle sedi opportune, le scuole rappresentano una "bomba a orologeria" per litigi e situazioni potenzialmente molto spiacevoli a causa di un normalizzato poco rispetto per le regole.