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Olbia: la nuova Maria Rocca sarà pronta nel 2017

Olbia: la nuova Maria Rocca sarà pronta nel 2017
Olbia: la nuova Maria Rocca sarà pronta nel 2017
Camilla Pisani

Pubblicato il 21 April 2016 alle 16:08

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Olbia, 21 aprile 2016- Sembrerebbe avvicinarsi un lieto fine per la Maria Rocca, la scuola devastata e resa inagibile dall'alluvione del 2013;l'istituto era costruito su un canale tombato ed essendo stato invaso da acqua e fango, è definitivamente chiuso da anni. Gli alunni sono statisistemati al Comprensivo e gli studenti delle medie spostati al Deffenu. L’anno dopo, i bambini di Maria Rocca sono stati trasferiti nell’istituto degli ex salesiani, dove si trovano tutt’ora e dove, dopo l’alluvione del 2015, hanno vissuto altri disagi e traslochi.

Ma, dopo anni di attesa, ilprogetto dell’architetto Giuseppe Diana di Casapesenna, che aveva vinto il concorso organizzato dall’Ordine degli Architetti di Sassari e Olbia Tempio e dal Comune di Olbia, sta per vedere la luce. Durante un incontro riservato ai tecnici ma aperto anche ai genitori dei bambini, insieme agliamministratori comunali (sindaco e assessori Carlo Careddu e Giovanni Antonio Orunesu), al presidente della fondazione Banco di Sardegna Antonio Cabras, è stato promessoche la prima pietra verrà posata appena terminerà l’anno scolastico in corso. La durata dei lavori prevista è di nove mesi. La nuova scuola sorgeràin zona Bandinu, in un’ area sicura e lontana dai canali, vicina all’istituto comprensivo di via Vicenza, di cui Maria Rocca fa parte.

Dicono i genitori: "ci avevamo assicurato che i lavori sarebbero cominciati nell’ottobre del 2014 e invece così non è stato. Anzi. Il tempo è passato e i nostri figli, ancora oggi, sono ospitati all’istituto degli ex salesiani, a Poltu Quadu. Dopo tante promesse, ora ci hanno parlato di un avvio dei lavori nel giugno 2016. Ci auguriamo che stavolta sia tutto vero".

Il sindaco Gianni Giovannelli risponde che "le difficoltà affrontate sono state tante e i tempi si sono inevitabilmente allungati. Il Comune non ha potuto tirare fuori un euro, a causa del patto di stabilità, e allora abbiamo dovuto chiedere l’aiuto ai privati. E così la Fondazione Banco di Sardegna di prima di tutti e gli altri partner (Nuova Sardegna, Meridiana, Banco di Sassari) sono riusciti a mettere da parte circa un milione e 800mila euro e hanno firmato il protocollo d’intesa. Ieri l’ultimo sopralluogo, servito per definire questioni tecniche e burocratiche".

Carlo Careddu assicura che a questo appuntamento seguirà l'inizio dei lavori.