Olbia, 24 Febbraio 2014 - Se non è un avvertimento, poco ci manca. Perchè è vero che i
Popolari per la Sardegna (meglio noti come Udc) sono in maggioranza, ma è ancor più vero che da tempo la stessa maggioranza traballa un po' qui e un po' là. Il primo segno di insofferenza, mesi or sono, lo hanno dato i consiglieri del
Centro Democratico guidati da Gianni Urtis: chiedevano un cambio di passo e ad oggi Urtis, per chiare palesi frizioni con le figure apicali del Consiglio Comunale, si è dimesso dalla carica di presidente della Commissione consiliare al Bilancio. Oggi è stato il turno dei Popolari. Alla conferenza stampa che si è svolta nell'aula consiliare di Poltu Quadu hanno partecipato i consiglieri
Gian Luca Cord, Vito Langiu, Stefano Giua, l'assessore Vincenzo Cachia e il segretario cittadino Gianni Derosas.Cosa chiedono i Popolari per la Sardegna? Ovviamente un
cambio di passo a tutta la maggioranza olbiese. In particolare, si chiede un
diverso utilizzo del Bilancio in modo da concentrare l'azione amministrativa e programmatoria su altri ambiti che, fino ad oggi, sono stati trascurati. Ad esempio quello della cultura, ma anche lo sport, l'istruzione, la stessa programmazione urbanistica. Solo pochissimi settori riescono ad avere la giusta attenzione, ad esempio i Servizi Sociali.
Per il resto la città langue. E mentre i suoi comuni dirimpettai sono pronti a fare un ulteriore salto di qualità, Olbia è ferma al palo. E la colpa non è certo dell'alluvione.L'insofferenza dei Popolari per la Sardegna non è indirizzato verso qualcuno (il sindaco Giovannelli) o verso qualcosa (il Partito democratico):
questo grido di allarme, questa critica velata è indirizzata a tutta la maggioranza perchè sembra essere sempre troppo impegnata su sè stessa, più che sulla città.I Popolari non sanno esattamente quale decisione prenderanno, sanno solo che l'unica priorità che hanno è la Città di Olbia e non la poltrona.
Chi ha orecchie per intendere, intenda.