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Cronaca

Olbia, sciopero generale e manifestazione. La Cgil torna in piazza

Olbia, sciopero generale e manifestazione. La Cgil torna in piazza
Olbia, sciopero generale e manifestazione. La Cgil torna in piazza
Olbia.it

Pubblicato il 06 May 2011 alle 16:20

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Al canto di Bella Ciao la Cgil torna in piazza. Sciopero generale e manifestazione tra le vie del centro con comizio in piazza Regina Margherita. Sono quasi mille le persone che, tra bandiere rosse e slogan di lotta, hanno manifestato il proprio dissenso questa mattina. Lo sciopero è nazionale, ma a Olbia assume i contorni di reazione ad una crisi che, ultimamente, attanaglia anche il Nord Sardegna. «La Gallura non è più l’eldorado e ci sentiamo abbandonati dal governo centrale» urla dal palco il segretario generale della Federazione Gallurese, Fabio Spano. Lo sciopero, però, non è unitario: la Cisl e la Uil non hanno aderito. Ma la Cgil è comunque soddisfatta della riuscita della mobilitazione: «Noi non siamo isolati, oggi da soli abbiamo dato la dimostrazione di essere in grado di scioperare e di manifestare» continua il segretario gallurese.

Sul palco si susseguono i rappresentanti dei lavoratori. Il primo ad intervenire è Mirko Varchetta. È un lavoratore di Meridiana, l’azienda che da poco ha annunciato l’esubero di 910 dipendenti. Quella di Meridiana è la vertenza più sentita nel territorio. Ultimamente il Ministro Matteoli ha promesso, in caso di licenziamento, la cassa integrazione per i lavoratori. Ma i dipendenti non ci stanno, vogliono un maggiore impegno da parte delle istituzioni per la risoluzione del problema: «Il governo si deve occupare di noi perché siamo la seconda compagnia aerea italiana – urla Varchetta dal palco, che aggiunge – I politici si riempiono la bocca di slogan, ma noi abbiamo il diritto di avere delle risposte».

Franco Dore, insegnante, testimonia la crisi che colpisce l’istruzione: «Questi tagli sono il dramma per noi, tagli che provocano il precariato. Il Ministro Gelmini non capisce nulla di scuola e la Regione è inerte». I giovani sono rappresentati sul palco da Salvatore Costaggiu: «Noi per lo Stato ci siamo sempre stati, ma lo Stato per noi ora non c’è – poi una frecciatina ai due parlamentari del Pdl – Sanciu e Nizzi, in Parlamento, non hanno mai votato a favore della Sardegna, così come per l’Olbia - Sassari». Sul palco non manca nessuno, tutte le categorie sono rappresentate. Giani Marcusano, immigrato romeno, chiede «un lavoro vero e sicuro in difesa dei diritti di tutti e contro il razzismo». Se il futuro è poco roseo per i giovani, Caterina Vargiu, Spi Cgil, lamenta la situazione dei pensionati: «I fondi delle pensioni sono tagliati. Un’altissima percentuale dei pensionati italiani vive con una pensione minima. Così si va verso il collasso del Paese».