Friday, 19 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Olbia, sciabolate Nizzi/Meloni su Sinergest e Comitato POrtuale

Olbia, sciabolate Nizzi/Meloni su Sinergest e Comitato POrtuale
Olbia, sciabolate Nizzi/Meloni su Sinergest e Comitato POrtuale
Angela Galiberti

Pubblicato il 19 November 2019 alle 17:18

condividi articolo:

Olbia, 19 novembre 2019 - Nel consiglio comunale di ieri sera, durante il quale si è parlato di tre importanti vertenze del territorio, c'è stato un unico sussulto politico: quello tra il consigliere regionale Giuseppe Meloni (Pd) e il sindaco di Olbia Settimo Nizzi.

Argomento delle sciabolate di Meloni? La Sinergest o, per meglio dire, le cause che secondo il consigliere regionale avrebbero portato a questa situazione: ovvero la società olbiese che perde la gestione del porto cittadino.

"Secondo me il comune avrebbe potuto contare di più se avesse mantenuto le quote che aveva in passato - ha detto Giuseppe Meloni, aprendo così il suo intervento sulla crisi Sinergest -. Il Comune c'è, per fortuna, ma avrebbe potuto avere la quota di maggioranza e contare di più".

"Non conosco le logiche aziendali Sinergest, però non si spiega perché Sinergest Olbia debba partecipare attivamente alla gestione del Porto di Livorno e poi si trovi per assurdo esclusa, per il momento, da quella del porto olbiese. La trovo una cosa paradossale. Proviamo a capire cosa possa essere successo", ha detto Meloni.

A quel punto, il consigliere gallurese ripercorre la storia della Sinergest e ricorda, in particolare, l'anno 2006 quando venne deciso un aumento di capitale da parte dei soci che il Comune - alla guida vi era il sindaco Nizzi - non firmò, portando così le sue quote dal 30% al 19% odierno. Da allora, il socio di maggioranza della società è Moby.

"Sinergest avrebbe potuto portare avanti una procedura negoziata con l'Autorità Portuale. Oggi però credo che bisogna lasciare perdere gli eventuali dissidi che ci sono, credo che il buon senso debba esserci da parte di tutti, io sono per lavorare tutti insieme con la consapevolezza che certe situazioni avrebbero potuto essere gestite meglio", ha sottolineato Meloni.

"Credo che sia importante che il comune di Olbia sia rappresentato nel Comitato Portuale per dire la sua, soprattutto in un momento come questo. Io farò la mia parte, cerchiamo di capire se ci sono elementi di debolezza che devono essere rivisti", ha concluso Meloni.

Il consigliere regionale, con la chiosa, si riferiva al fatto che ormai da molto tempo il Comune di Olbia non è rappresentato in seno all'Autorità Portuale come è suo diritto.

Perché? Perché in seguito al cambio di normativa, il Sindaco non può più auto-nominarsi all'interno del Comitato portuale e deve necessariamente scegliere un altro rappresentante.

Il cambio norma è avvenuto nel dicembre 2017 quando è stato approvato il Decreto legislativo numero 232 del 13/12/2017 che si intitola "Disposizioni integrative del decreto legislativo 4/8/2016 n° 169".

Tale decreto, entrato poi in vigore il 24 febbraio 2018, recita: "coloro che rivestonoincarichi dicomponente di organo di indirizzo politico, anche di livelloregionale elocale, o che sono titolari di incarichi amministratividi vertice o di amministratore di enti pubblici e di enti privati incontrollo pubblico.I componenti nominati che rivestono i predettiincarichi decadono di diritto alla data di entrata in vigore dellapresente disposizione".

Il Tar ha già dato torto al Comune di Olbia, lo stesso ha fatto - ripercorrendo le motivazioni del Tar Sardegna - il Consiglio di Stato con l'ordinanza03887/2018 del 30 agosto 2018.

Ecco perché Meloni, l'unico in aula a parlare di questo tasto dolente, ha sottolineato più volte l'importanza di avere un rappresentante comunale all'interno dell'ente portuale. Rappresentanza che, da un anno e mezzo, non esiste.

La stoccata di Meloni non è caduta nel vuoto: il sindaco Nizzi ha, ovviamente, risposto difendendo a spada tratta la scelta di non sottoscrivere quell'aumento di capitale nell'anno 2006.

"Decisero i privati di passare le quote - ha detto Nizzi rivolgendosi a Meloni -: poteva esserci l'opposizione del sindaco di Olbia? Il Comune di Olbia decise di non sottoscrivere. Perché avrebbe dovuto farlo? Il Comune è rappresentato e indica il presidente: cosa avrebbe cambiato tra il 30 e il 19,9% delle quote? Ci fu una battaglia che ancora oggi tutti ci ricordiamo, ci furono esposti in Procura e alla Finanza: controllarono tutto", ha ricordato Nizzi.

La Finanza arrivò negli uffici del Comune di Olbia tre anni dopo, nel 2009, quando sulla poltrona di sindaco vi era Gianni Giovannelli.

Poi, Nizzi ha risposto sul bando dell'autortià portuale: "Noi non abbiamo presentato nulla scientemente perché avevamo fatto i conti. Il progetto era già pronto per essere presentato se avessero messo numeri diversi e se avessero previsto lo sviluppo del porto di Olbia e non il suo arretramento. Se avessero previsto tutto ciò noi potevamo partecipare, ma non c'erano le condizioni. Ecco perché dopo pochi giorni abbiamo presentato il project financing. Nessun altro si è presentato: chi va a perdere soldi oggi?".

Rimangono però delle domande senza risposta che ci permettiamo di porre:

  • quando verrà nominato il rappresentante del Comune di Olbia in seno al Comitato di gestione dell'autorità portuale?
  • Quanto sono stati costati i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato?