Olbia – Mentre le ruspe continuano a lavorare nel lotto numero nove così come sul ponte del Rio Padrongianus, in Gallura serpeggia un brutto presentimento. “Ho la sensazione – ha dichiarato Bastianino Sannitu, ex sub-commissario per la Olbia-Sassari – che l'opera ci stia sfuggendo di mano, che stia sfuggendo al territorio”. I timori di Sannitu si riferiscono alla mancata proroga della gestione commissariale che fino al 31 Dicembre 2012 era stata affidata al Presidente della Regione Ugo Cappellacci. Una gestione caratterizzata da procedure accelerate che ha permesso alla Regione di appaltare quasi tutti i lotti in modo definitivo e di gestire in modo diretto una quantità di risorse impressionante. La 4 corsie costerà infatti circa
un miliardo di euro, di cui
800 milioni provenienti dai forzieri della Regione. Il problema vero è questo: chi avrà le chiavi del forziere. Nei cassetti del Prefetto Gabrielli, capo della Protezione Civile, vi è un'ordinanza – o meglio, una bozza – che proroga la gestione commissariale. “Non si sa perché ma sono passati due mesi e non è successo niente – ha sottolineato Sannitu – C'è qualcosa che non torna”. Qualcosa non torna, dunque. Forse non torna molto di più. In questo momento, la Olbia-Sassari – cioè la gestione dei fondi e dei cantieri – è in regime di vacatio. Non si sa
chi gestisce il
cosa. Il timore di Sannitu è che le chiavi del forziere vengano consegnate all'Anas, che è un ente nazionale e come tale si muove su tutto il territorio. In pratica, se tutto andasse storto, l'Anas potrebbe decidere di utilizzare i fondi messi da parte per la Olbia-Sassari per qualche altra opera. A quel punto si verificherebbe la catastrofe per i 100 km più cari e più agognati della Sardegna.
