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Cronaca

Olbia, San Pantaleo: palestra bloccata, "se non si risolve, la portiamo via"

Olbia, San Pantaleo: palestra bloccata,
Olbia, San Pantaleo: palestra bloccata,
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 March 2019 alle 13:24

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Olbia, 11 febbraio 2019 - Quando nell'aprile del 2017 è stata posata la prima pietra, nessuno avrebbe mai immaginato di finire in una situazione kafkiana senza apparente risoluzione, eppure è proprio ciò che è successo alla palestra di San Pantaleo.

Struttura, questa, donata dal primo ministro degli Emirati Arabi Zayd Al Nahyan al Comune di Olbia e costruita in uno standard comunale: così, almeno, si credeva e invece lo standard comunale non è stato acquisito.

L'operazione è frutto di un protocollo d'intesa firmato dall'ex sindaco Giovannelli per il Comune di Olbia e il primo ministro Al Nahyan, che per ringraziare dell'ospitalità offerta aveva deciso di fare un dono alla comunità di San Pantaleo.

Il protocollo stabiliva la realizzazione di una palestra in un terreno che avrebbe dovuto essere acquisito come standard comunale grazie alla cessione di un privato.

Non è così chiaro se c'è stato un errore nella procedura o se, proprio durante la procedura stessa, tutto è stato bloccato dal fallimento della società proprietaria dei terreni con conseguente concordato. Fatto sta che, a prescindere dall'origine di tutti, la palestra è ferma e non può essere usata.

"La palestra è pronta - spiega Renato Azara, amico personale di Al Nayan e fondatore dell'Associazione Duezero -. Gradirei che questa cosa non passasse nell'indifferenza e che questa palestra possa finalmente essere consegnata alla comunità di San Pantaleo".

"Sono stato in silenzio, non volevo creare problemi, ho cercato anche di approcciarmi all'amministrazione - continua l'imprenditore di San Pantaleo -. Sono amareggiato, si butta sempre tutto in politica. Non mi interessa avere avversari politici, qua volevamo fare semplicemente un dono alla comunità. Questa palestra può essere usata dalle scuole, dai bambini, da persone che vogliono organizzare eventi".

Questa palestra, però, non pare essere nata sotto una buona stella: "Per spostare un palo della luce abbiamo dovuto attendere tre mesi, per non parlare dei costi in più".

Insomma, la situazione è decisamente kafkiana: la palestra c'è, è pronta, potrebbe essere utilizzata, ma rimane bloccata per un "cavillo" che tanto cavillo non è.

Ora bisogna aspettare il concordato: "Sapevo che doveva essere a marzo 2019, ma a quanto pare sarà a luglio".

Infine, l'amara constatazione: "Se la situazione non verrà risolta, smonteremo la palestra e la porteremo da chi la saprà apprezzare".