Olbia, 11 Marzo 2014 - Per
Gianni Giovannelli, sindaco di Olbia, si profila il peggiore degli incubi: rivivere, in maniera quasi identica, la
crisi politica che portò il suo primo mandato all'autodistruzione nel 2010. Sono passati 4 anni, sono cambiate le maggioranze, di mezzo c'è stata pure una catastrofe naturale, ma
il-mal-di-pancismo non cessa di esistere.
Dopo il rinvio di sabato scorso, la maggioranza olbiese si riunirà - salvo cambiamenti - sabato 15 Marzo. All'ordine del giorno tutti i mal di pancia della coalizione arancione che, nelle scorse elezioni, sbaragliò il centrodestra. Sarà una riunione importante questa perché metterà tutte in fila le richieste dei gruppi consiliari. I primi a farsi sentire sono stati quelli del
Centro Democratico Sardegna,
Gianni Urtis e Mirko Varchetta, che da tempo chiedono un cambio di passo. Ovvero, via l'assessorato dell'Idv (Giovanna Spano, Ambiente) per fare spazio alla nuova compagine centrista. Altro giro di walzer, altro partito: i problemi più importanti sono tra i banchi del Partito Democratico, il quale - caso più unico che raro - può vantare ben
due gruppi consiliari. Non proprio un segno di pace cosmica. E che dire dell'
Udc? Tirata un po' a destra e stiracchiata un po' a sinistra, l'Udc-Popolari per la Sardegna chiede anch'essa un
cambio di passo ed è pronta - così, almeno par di leggere tra le righe e i silenzi - a
dimettersi dalle cariche occupate. Non manca all'appello nemmeno l'
Upc, uno dei gruppi consiliari più numerosi.
Benedetto Cristo ed Enza Tucconi, consiglieri dell'Upc, hanno speronato letteralmente l'assessore ai Lavori Pubblici, Davide Bacciu, a causa dei parcheggi di via D'Annunzio i cui lavori erano stati prima bloccati e poi riavviati senza nessuna spiegazione.
Insomma, carne al fuoco ce n'è parecchia e in molti nella maggioranza affermano (ovviamente a microfoni spenti) che questo governo cittadino sembra arrivato quasi al capolinea.