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Pubblicato il 02 November 2019 alle 15:02
Olbia, 02 novembre 2019 - Pur non dando risposte sul disastro di Sa Corroncedda, il sindaco Nizzi - durante il suo monologo da "Re solo" compiuto mentre i cittadini e le opposizioni protestavano all'esterno dell'aula consiliare - non ha dimenticato di parlare del campo nomadi e delle famiglie che ancora oggi vi risiedono in una condizione igienico-sanitaria spaventosa.
Una vera emergenza umanitaria che deve essere risolta: sono 5 i nuclei famigliari che da mesi vivono a Sa Corroncedda senza luce, fognature e acqua corrente; molti sono minori e non si può ignorare il problema.
"Dovremmo fare un bando di gara per cercare di sistemare e togliere da quel disastro questi poveri bambini - ha detto Nizzi -. Anche se gli adulti compiono quegli illeciti noi i bambini dobbiamo salvare, dobbiamo salvare gli esseri umani".
Il sindaco difendela scelta di cercare una sistemazione a queste persone all'interno del patrimonio pubblico comunale e sottolinea che anche i rom sono cittadini olbiesi con gli stessi diritti di tutti gli altri.
Parlando del campo nomadi e dell'emergenza umanitaria, però, il sindaco parla anche della responsabilità di quel disastro. Responsabilità che vanno cercate anche negli olbiesi che usano i rom per sbarazzarsi dei rifiuti.
"Sono troppi quei cittadini e non, quei delinquenti perché è un modo di delinquere quello, che buttano la mondezza dove vogliono, che non fanno la differenziata, che non ritirano i mastelli perché così non pagano la tari. Su 17 milioni, 10 milioni vengono pagati".
"La questione dei rom è una questione risaputa. Vengono chiamati da buona parte dei nostri concittadini, vengono chiamati dai cantieri edili a raccogliere del tutto in maniera indifferenziata e poi secondo loro questi dovrebbero portare tutti questi rifiuti alla discarica, ben sapendo che nel servizio di raccolta dei nostri rifiuti solidi urbani abbiamo un luogo dove tutti i cittadini possono portare tutto ciò che hanno in casa o nel proprio terreno naturalmente in maniera differenziata", ha specificato il sindaco di Olbia.
"Questo non avviene - ha precisato Nizzi -. Per poche centinaia di euro preferiscono chiamare i rom, questi vengono, caricano tutto alla rinfusa e buttano nel primo luogo nascosto che trovano. Nell'ultimo anno il luogo più importante è stato quello del campo rom di via Conca Onica".
Intanto è notizia di oggi che su Sa Corroncedda, Colcò e sull'emergenza ambientale generaledenunciata dai comitati in due esposti sono stati aperti alcuni fascicoli dalla Procura di Tempio Pausania.
La notizia è stata pubblicata dall'Unione Sarda con un articolo firmato dal giornalista Andrea Busia.
Secondo quanto riportato dall'Unione, il procuratore Capasso avrebbe sentito informalmente alcune persone tra cui una figura istituzionale.
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