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Olbia, rischio idrogeologico: quando il Piano Nizzi costava 60 milioni di euro

E invece costa più del Mancini

Olbia, rischio idrogeologico: quando il Piano Nizzi costava 60 milioni di euro
Olbia, rischio idrogeologico: quando il Piano Nizzi costava 60 milioni di euro
Angela Galiberti

Pubblicato il 24 February 2021 alle 06:00

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Olbia. Terzo appuntamento con il fact checking del programma elettorale 2016 di Settimo Nizzi: quello che lo ha portato alla vittoria per un centinaio di voti. Tra gli argomenti che sicuramente hanno fatto più presa 5 anni fa c'è stato il rischio idrogeologico: il 23 gennaio 2016, diversi mesi prima delle elezioni, Nizzi presentava alla popolazione il suo piano per la salvaguardia idrogeologica della città. Lo chiamava “Olbia Futura” e consisteva in una grande vasca di laminazione abbinata a un canale scolmatore. Un'idea “vincente” sia perché sposava una proposta avanzata dai comitati cittadini contro il Piano Mancini, sia perché vendeva alla popolazione un piano dai costi nettamente inferiori. Ovviamente, le promesse scritte sul programma elettorale non sono state mantenute. Scriveva Nizzi nel 2016: “Siamo contrari a questo progetto (il piano Mancini, ndr) e, a tale scopo, abbiamo presentato e protocollato in Comune e in Regione un progetto alternativo, cosiddetto “Olbia Futura”, che si distingue da quello attuale per i costi di realizzazione più contenuti, 60 milioni di euro, per lavorazioni che si svolgono al di fuori della Città con la creazione di un unico canale e di una sola vasca di laminazione, ma soprattutto per i tempi d’esecuzione quantificabili in 2/3 anni”. Se da una parte, Nizzi ha comunque portato avanti la sua idea, dall'altra parte le promesse elettorali sono cadute nel vuoto. Tra i punti del programma si legge: “Verrà istituito, inoltre, un tavolo di specialisti e studiosi di livello internazionale che abbiano alle spalle esperienza di casi analoghi a quello di Olbia”. Questo tavolo non è mai stato istituito e, forse, sarebbe stato utile. Non solo: la cosa che più salta agli occhi sono i calcoli economici di Olbia Futura: Nizzi ha “venduto” agli elettori un piano che sostanzialmente costava la metà rispetto al tanto vituperato Piano Mancini, i cui costi - finanziati dallo Stato - sono stati indicati come pari a 125.000.000 euro. Questo concetto viene ribadito con forza sia durante la presentazione di gennaio 2016, sia all'interno del programma elettorale: chi non vorrebbe, del resto, un piano che costa la metà di quello previsto? A conti fatti, però, i 60 milioni di costo promessi da Nizzi (calcolati non si sa come e non si da chi) si sono rivelati fino a oggi una promessa da marinaio. Due anni dopo la presentazione di Olbia Futura (ricordate il costo: 60 milioni di euro), in Consiglio comunale arriva la proposta alternativa della Technital: siamo a febbraio 2018. Vengono presentate al Consiglio Comunale tre proposte alternative, tra cui spicca una molto simile (praticamente identica) a Olbia Futura: maxi cassa sul Seligheddu e canale scolmatore. Durante la discussione, il primo scenario dal costo totale di 134 milioni di euro (2 vasche su Abba Fritta, 2 vasche su Seligheddu, uno scolmatore San Nicola-Padrongianus) viene scartato. A giocarsi “la votazione” sono gli altri due scenari: la copia di Olbia Futura (Sp 2) e il doppio scolmatore (Sp 3). Il secondo scenario (2 casse su Seligheddu, più scolmatore da Abba Fritta fino al Padrongianus) costa 156.000.000 milioni di euro; il terzo scenario – quello con lo scolmatore sotterraneo a doppia galleria – costa la bellezza di 200.000.000 di euro. Andrà avanti, chissà perché, la soluzione “copia” di Olbia Futura: 156 milioni di euro. Soluzione che, secondo le promesse elettorali, avrebbe dovuto costarne “appena” 60. Il Piano Mancini ne costava (visto che è stato bocciato dalla Regione) 125. Al momento, Olbia non ha un piano di salvaguardia approvato e continua ad essere a rischio alluvione.