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Olbia, rischio alluvioni: dov'è il piano che mette in sicurezza la città?

Sei mesi scaduti, elezioni in arrivo: città ancora senza piano

Olbia, rischio alluvioni: dov'è il piano che mette in sicurezza la città?
Olbia, rischio alluvioni: dov'è il piano che mette in sicurezza la città?
Angela Galiberti

Pubblicato il 07 June 2021 alle 06:00

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Olbia. Era il mese di gennaio di quest'anno, il Piano Mancini era stato appena affossato dalla giunta regionale Solinas e il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, aveva lanciato la sua promessa: in sei mesi ecco il piano alternativo - giusto in tempo, circamenoquasi, per le elezioni previste a maggio/giugno. I sei mesi, da gennaio 2021, sono passati velocemente, le elezioni si faranno presumibilmente tra settembre e ottobre: dov'è il piano alternativo che mette in sicurezza Olbia dalle alluvioni? La domanda è, ahinoi, retorica: il piano non c'è. Sarebbe stato positivo se questo fantomatico piano ci fosse stato, perché il piano di mitigazione del rischio non è semplicemente un'opera che abbellisce la città e fa tagliare nastri tricolore, ma è un progetto che salva vite, mette in sicurezza i quartieri e salvaguardia la già fragile economia cittadina. Opera complessa, per la quale ci si deve prendere una enorme responsabilità perché non accontenterà mai tutti, perché può essere "divisiva", perché tocca inevitabilmente interessi privati e perché - qualunque essa sia - consegnerà la città di Olbia a un maxi cantiere che durerà anni. E se i cantieri, a Olbia, durano anni per mettere 900 metri di sampietrini, figuriamoci per fare vasche di laminazione o canali scolmatori. Al di là delle questioni tecniche - che possono risolvere solo gli addetti ai lavori, cioè gli ingegneri idraulici - rileviamo semplicemente che a 7 anni e mezzo dalla prima alluvione e 5 anni e mezzo dalla seconda alluvione Olbia non ha un piano di salvaguardia. Il punto non è Mancini sì, Mancini no, vasche sì, vasche no, scolmatore sì, scolmatore no: il punto è che Olbia non è al sicuro, il punto è che Olbia non ha un piano da portare avanti. Ce l'aveva ed è stato affossato e su questo affossamento sta indagando la Procura di Tempio Pausania. Oggi non ha nulla: neanche sulle opere incongrue si è al passo. Siamo davvero sicuri che questo "non fare", questo procastinare, questa lentezza abnorme su tutti i fronti - dal locale al regionale - sia ciò di cui Olbia ha bisogno? Alle elezioni mancano 4/5 mesi: preferiamo gioire alle innumerevoli inaugurazioni o chiederemo conto a chi di dovere per le cose importanti fatte/fatte male/non fatte? L'ultima parola non spetta a chi siede sullo scranno più alto, ma ai cittadini.