Wednesday, 24 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Il Presidente del Consiglio di Stato in Ateneo: "Servizi efficienti per un Paese competitivo"

Il Presidente del Consiglio di Stato in Ateneo:
Il Presidente del Consiglio di Stato in Ateneo:
Camilla Pisani

Pubblicato il 14 May 2016 alle 10:01

condividi articolo:

Sassari, 15maggio 2016 -Il Presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno è stato accolto stamattina dal Rettore dell'Università di Sassari, Massimo Carpinelli, all'interno di un'aula Magna estremamente affollata. Tanti gli studenti che sono accorsi ad ascoltare il magistrato e docente universitario su un tema cruciale per il futuro dell'Italia: la riforma della pubblica amministrazione, legge 124/2015, cosiddetta "Legge Madia" (dal nome dell'attuale ministro della Semplificazione e Pubblica amministrazione Marianna Madìa).

Pajno è partito da lontano nel raccontare i tanti tentativi fatti negli anni per riformare la pubblica amministrazione, dal 1945, passando per l'istituzione delle Regioni negli anni '70 (ma con un trasferimento di funzioni incompleto), la Commissione Bozzi e le proposte Giannini negli anni '80, la finanziaria Ciampi (l. 537/1993) e la legge Bassanini n. 59/97, fino ad arrivare alla riforma del titolo V della Costituzione del 2001, modificata nel 2015. "La questione amministrativa è sempre stata nell'agenda del governo, perché il sistema economico e i diritti di cittadinanza dipendono dalla qualità dei servizi pubblici", ha affermato il Presidente del Consiglio di Stato.

La legge 124/2015 in corso di formazione (così numerata in analogia con la 241/90), è un tentativo sistematico di rivedere la pubblica amministrazione nel suo complesso, come non avveniva da anni: amministrazione digitale, semplificazione amministrativa, dirigenza pubblica, società pubbliche, servizi pubblici, pubblico impiego, riordino delle camere di commercio, riordino delle forze dell'ordine con il Corpo forestale che confluisce nell'Arma dei Carabinieri. Tra le altre novità introdotte da questa legge, la riforma dei poteri di autotutela del governo, la riorganizzazione della presidenza del Consiglio dei Ministri e l'Ufficio territoriale dello Stato (art. 8).

In tutto ci vorranno 20 decreti attuativi, su cui è richiesto il parere del Consiglio di Stato. E in pochi mesi questo organo di rilevanza costituzionale, che ha funzione sia consultiva, sia giurisdizionale, ha già fornito 13 pareri, sulla trasparenza (sta per essere recepito), le conferenze di servizi, l'accelerazione del procedimento amministrativo, il licenziamento disciplinare, la direzione delle ASL, per citarne alcuni.

Nel ricordare che la riforma comincia solo quando la legge viene approvata, Pajno ha sottolineato l'importanza del monitoraggio, dell'indirizzo e, soprattutto, della formazione dei dirigenti pubblici, tutti elementi indispensabili per una effettiva applicazione della riforma.

"Sono due le grandi scommesse con cui la legge 124/2015 si deve misurare – ha sintetizzato Pajno - Per prima cosa, la riforma è destinata a influire sul sistema produttivo: se il sistema amministrativo è più efficiente e razionale, il Paese è più competitivo. L'altro grande obiettivo è sempre più attuale in presenza di massiccia emigrazione: realizzare una piena cittadinanza per tutti i suoi cittadini".

Durante la conferenza sono intervenuti il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Sassari, Gian Paolo Demuro, e i professori Domenico D'Orsogna e Massimo Occhiena, ordinari di Diritto amministrativo.

Alessandro Pajno è stato Segretario Generale del Consiglio di Stato, Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Commissario Straordinario per il Governo per il completamento del federalismo amministrativo. A lui si deve, tra gli altri contributi, la struttura amministrativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri.