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Rifiuti. L'assessore Spano affronta i cittadini, ma la partecipazione è scarsa

Rifiuti. L'assessore Spano affronta i cittadini, ma la partecipazione è scarsa
Rifiuti. L'assessore Spano affronta i cittadini, ma la partecipazione è scarsa
Angela Galiberti

Pubblicato il 08 July 2015 alle 13:07

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Olbia, 08 Luglio 2015 - Tanto furore su Facebook, tante foto condivise, tante accuse (a volte con cognizione di causa, a volte pretestuose), ma poi - quando bisogna confrontarsi vis a vis - zero partecipazione o quasi. Ieri sera, nella sede de L'Altra Olbia in Piazza Mercato, è andato in scena l'incontro tra gli olbiesi e l'assessore all'Ambiente, Giovanna Spano. L'argomento centrale della serata è stata la raccolta dei rifiuti differenziati porta a porta.

Tre punti fondamentali: poca partecipazione, il capitolato e le sanzioni da applicare. Il primo dato importante della serata di ieri è la scarsa, scarsissima partecipazione degli olbiesi. A giudicare dalle continue lamentele sui social network, in Piazza Mercato ci si aspettava ben altra affluenza, anche per via del fatto che L'Altra Olbia - a differenza dell'Expo - è campo decisamente neutro. Il secondo dato fondamentale è che i problemi non riguardano la presenza o meno delle isole ecologiche, nè la volontà a migliorarsi. I problemi nascono dal capitolato d'appalto, ereditato da questa amministrazione dalla precedente giunta di centrodestra: il sindaco era sempre Gianni Giovannelli, ma l'assessore all'Ambiente era Marco Piro. Un capitolato d'appalto che Giovanna Spano e la struttura sta cercando di cambiare, eliminando cose inutili per risparmiare e potenziando servizi indispensabili. A questo problema del capitolato bisogna aggiungere anche la difficoltà (incapacità? volontà?) dell'amministrazione nell'applicare le sanzioni previste dal contratto per eventuali inadempienze della ditta vincitrice dell'appalto.

L'assessore Spano e il capitolato milionario da limare. "Nel vecchio capitolato erano previsti diversi ecocentri senza l'indicazione delle aree standard e senza soldi per gli eventuali espropri - ha spiegato Giovanna Spano -. Poi c'è stata l'alluvione e abbiamo dovuto fare altri tipi di considerazioni e valutazioni. Costruiremo alcuni ecocentri nelle zone sensibili. Uno a sud, a Sa Marinedda. Uno a Pittulongu, uno a Rudalza Porto Rotondo. Stiamo negoziando un risparmio pari a 700mila euro l'anno".

Insomma, pare di capire - al di là della buona volontà - che le criticità siano (almeno in parte) a monte. "Nel capitolato originario non era prevista la differenziata nell'agro - ha continuato l'assessore Spano - e io non ero assolutamente d'accordo. Che senso ha fare la differenziata in città e non nell'agro? Cosa sarebbe diventato? Lo vediamo oggi con tutta la città inserita nel sistema. L'agro, con la raccolta differenziata, sta andando benissimo. Dobbiamo rivedere alcune cose per limare i costi, il solo giro per San Giovanni è lungo 120 km, ma ci sta dando soddisfazioni. Così come in città. Le famiglie, la maggior parte delle famiglie, sta collaborando e sta facendo bene la differenziata. Sul fronte degli abusivi, stiamo incrociando le banche dati. Vi faccio notare che la prima persona multata dalla Polizia Locale per abbandono di rifiuti aveva ritirato i mastelli. Semplicemente non voleva collaborare!".

I pochi cittadini e le lamentele: dalle esperienze personali ai problemi generali. La platea che ha accolto l'assessore Spano non era nutrita, ma molto agguerrita e anche molto informata. La maggior parte dei presenti ha letto il vecchio capitolato d'appalto, perciò era in grado di ribattere, ma soprattutto di andare in profondità. Durante il confronto in Piazza Mercato è emerso che la problematica principale non ha nulla a che vedere con l'amarcord sulle isole ecologiche (presenti da 10 anni e mai utilizzate dalla stragrande parte dei cittadini), nè con il ritardo con cui può avvenire a volte il ritiro dell'umido o della carta. Il primo problema da risolvere è la pulizia delle strade che non viene fatto a regola d'arte. Il capitolato prevede multe giornaliere da 7000 euro e il Comune dovrebbe applicarle. Cosa, quest'ultima, che si sta iniziando a fare. "Abbiamo multato la De Vizia - ha detto Giovanna Spano -. Per qualche mese hanno trascurato lo spazzamento e sono stati multati. Abbiamo censurato anche altri comportamenti".

I cittadini hanno fatto presente alcune incongruenze tra il capitolato e la realtà. "Ho chiamato più volte la domenica al call center perché così c'è scritto nel volantino che ci hanno dato - ha raccontato un cittadino -, ma quando sono andato all'ecocentro mi è stato detto che la domenica non c'è nessuno al call center". L'assessore ha preso nota. Si è parlato anche della poseidonia e sul suo spostamento temporaneo dalle spiagge. Problema, questo, che meriterebbe un approfondimento a parte per via delle sue peculiarità e delicatezza.

Una volta compreso che è la De Vizia che deve pulire tutto (differenziata, strade, rifiuti abbandonati), è chiaro che bisogna stanare e colpire chi non ha ritirato i mastelli e chi è abusivo. Un problema, questo, molto sentito dai cittadini che hanno partecipato all'assemblea de L'Altra Olbia. "Questo è un sistema che costringe a mettersi in regola - ha detto l'assessore Spano, subissata di domande e critiche -. In via Vittorio Veneto e traverse, dove c'è una percentuale molto alta di extracomunitari, stanno comparendo i rifiuti differenziati correttamente ed esposti secondo il calendario. Quindi la voglia di mettersi in regola c'è. Adesso stiamo incrociando le banche dati. Quella nostra e quella della De Vizia". Questo lavoro era già stato preannunciato dalla Polizia Locale di Olbia che, in queste settimane, sta cercando di sorprendere in flagranza di reato i cossiddetti "lanciatori di sacchetti".

E' chiaro che, nonostante la maggior parte della popolazione partecipi silenziosa alla differenziata, dei grossi problemi da risolvere ci sono. Alcuni sono dovuti dal vecchio capitolato, forse troppo generoso e forse pieno di elementi poco utili a una città complessa e vasta come Olbia. Altri problemi sono dovuti, invece, a una mancanza di controlli cronica per quel che concerne l'imposta sui rifiuti e le case. Olbia ha, sulla carta, circa 60mila abitanti. Però ha anche tanti proprietari che affittano in nero e tanti altri che non pagano l'imposta. Tanti altri ancora abitano qua da anni, usufruiscono dei servizi, ma sono solo domiciliati e non residenti. Probabilmente il non aver considerato questa popolazione "fantasma" (per necessità o scelta) deve aver portato a una sottovalutazione degli eventuali problemi connessi alla differenziata: cioè la percentuale di inciviltà che ogni posto ha nel suo "dna". Una percentuale che, ad Olbia, sembra esageratamente fuori norma. E' chiaro che questa percentuale c'era anche prima, solo che dai più non veniva notata perchè le isole ecologiche venivano usate correttamente da una percentuale minima della popolazione. Con il porta a porta il problema è esploso e anche chi non l'aveva mai visto, oggi lo vede in tutta la sua drammaticità e complessità. Potremmo concludere che tutto questo è figlio della mancanza di controlli a tappeto nei passati anni, ma ciò non deve essere una scusante per questa amministrazione. Oggi al governo vi è una coalizione diversa: tocca ad essa, finché è incarica, provare a sciogliere questa incredibile matassa di illegalità diffusa che sta facendo male ad Olbia e agli olbiesi onesti.