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Pubblicato il 13 June 2016 alle 11:31
Olbia, 13 giugno 2016 - Dopo aver affrontato uno degli inverni più asciutti degli ultimi anni, l'isola si prepara all'estate con un certo timore; il livello degli invasi è infatti sceso in maniera preoccupante, e la stagione irrigua, cominciata con un mese di ritardo, rischia di andare incontro a ulteriori limitazioni.Tra gli invasi isolani, a stare peggio sono ancora quelli della Baronia e tutta l’area del Coghinas e Bidighinzu, leggermente più su il Liscia (Gallura) e l’Ogliastra; il Campidano e l’Oristanese sono invece fuori pericolo.
Per i campi la situazione è delicata: nella zona della Gallura, i campi si innaffiano a turno secondo un calendario stabilito dal Consorzio di Bonifica, che annuncia, oltre alle restrizioni, la possibilità di chiusure improvvise. Giorno dopo giorno, infatti, il livello dell'acqua nei bacini cala velocemente, e si teme che, con l'arrivo dei turisti che raddoppierannoil fabbisogno idrico, si andrà incontro ad un'emergenza che ridurrà le scorte all'osso. Per comprendere la situazione, basta fare un raffronto con i dati di maggio 2015:un anno fa il volume invasato corrispondeva a 1519,54 milioni, e la percentuale di riempimento sfiorava l’85%, quindi quasi 14 punti più di oggi.
La grande sete della Gallura, dunque, non si placa, e la questione rimane preoccupante; senza piogge a rimpolpare i bacini, bisognerà fare i conti con un razionamento idrico sempre più rigido.
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